La mia religione 15

Giotto croce Ognissanti_1

Καὶ εἰσῆλθεν πάλιν εἰς τὴν συναγωγήν. καὶ ἦν ἐκεῖ ἄνθρωπος ἐξηραμμένην ἔχων τὴν χεῖρα. καὶ παρετήρουν αὐτὸν εἰ τοῖς σάββασιν θεραπεύσει αὐτόν, ἵνα κατηγορήσωσιν αὐτοῦ. καὶ λέγει τῷ ἀνθρώπῳ τῷ τὴν ξηρὰν χεῖρα ἔχοντι· ἔγειρε εἰς τὸ μέσον. καὶ λέγει αὐτοῖς· ἔξεστιν τοῖς σάββασιν ἀγαθὸν ποιῆσαι ἢ κακοποιῆσαι, ψυχὴν σῶσαι ἢ ἀποκτεῖναι; οἱ δὲ ἐσιώπων. καὶ περιβλεψάμενος αὐτοὺς μετ’ ὀργῆς, συλλυπούμενος ἐπὶ τῇ πωρώσει τῆς καρδίας αὐτῶν λέγει τῷ ἀνθρώπῳ· ἔκτεινον τὴν χεῖρα. καὶ ἐξέτεινεν καὶ ἀπεκατεστάθη ἡ χεὶρ αὐτοῦ. Καὶ ἐξελθόντες οἱ Φαρισαῖοι εὐθὺς μετὰ τῶν Ἡρῳδιανῶν συμβούλιον ἐδίδουν κατ’ αὐτοῦ ὅπως αὐτὸν ἀπολέσωσιν.
Entrò di nuovo nella sinagoga. C’era un uomo che aveva una mano inaridita, e lo osservavano per vedere se lo guariva in giorno di sabato per poi accusarlo. Egli disse all’uomo che aveva la mano inaridita: “Mettiti nel mezzo!”. Poi domandò loro: “È lecito in giorno di sabato fare il bene o il male, salvare una vita o toglierla?”. Ma essi tacevano. E guardandoli tutt’intorno con indignazione, rattristato per la durezza dei loro cuori, disse a quell’uomo: “Stendi la mano!”. La stese e la sua mano fu risanata. E i farisei uscirono subito con gli erodiani e tennero consiglio contro di lui per farlo morire.

La posizione centrale è ambivalente, e a volte ambigua. Il Centro è il luogo del Sacro, e nello stesso tempo e proprio per questo il luogo della vittima, e prima ancora della preda: del vivente intorno a cui si scatena la furia primordiale del branco, prima mossa dalla fame, poi dalla competizione reciproca per il possesso dell’ucciso, l’oggetto originario di appetizione. La dialettica centro-cerchio, centrale-periferico, è costitutiva dell’umano, e ne percorre tutta la storia fino ad oggi. L’imperativo di Gesù “mettiti nel mezzo!” colloca il malato nel centro, nel luogo della vittima, e in effetti quella persona porta su di sé un carattere fisico vittimario. Ma colui che corre il rischio del linciaggio in quest’occasione non è l’uomo dalla mano inaridita, bensì il suo guaritore, anche se il linciaggio di Gesù, come violatore di norme sacrosante, è differito. Qui c’è lo scontro radicale che percorre tutti i Vangeli, che è quello tra Gesù e la mentalità religiosa, che produce sempre e necessariamente durezza di cuore, quella stessa durezza che osservo oggi sempre nei cattolici ultraconservatori. La zelante difesa della Legge per i farisei viene prima del problema dell’agire buono o cattivo, della vita e della morte. Per Gesù, le ragioni della vita vengono prima di quelle della norma religiosa, perché per Dio è la vita (psiche, è scritto tuttavia, non bios) quella che conta. L’essenziale decisione dell’uomo non è diversa di sabato rispetto agli altri giorni, la qualità della relazione umana, il senso trascendente dell’essere uomo, si gioca al di fuori del rito e del sacro. Ma proprio questo porta Gesù alla morte. Perché la Legge è stata trasformata in strumento del sacro, essa diventa ciò che esige la morte di Gesù.

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