Spero non ti dispiaccia se lo scarico, lo voglio leggere con calma. Ho sempre sentito un forte richiamo per tutto quello che riguarda la vita delle persone che raccontano ciò che hanno passato con la guerra, fanno comprendere meglio tante cose e soprattutto essendo scritte direttamente dall’interessato sono vere e sincere.
Patrizia
Ciao prof: quelle guerre sembrano lontane anni luce, ora percepiamo blandamente i riflessi dei conflitti che non ci riguardano da vicino e per quanto la nostra sensibilità ci possa rendere partecipi alle altrui sofferenze non è mai come toccare con mano la tragedia della guerra vera.
Fai benissimo a pubblicare il diario di tuo padre per far capire che la guerra non era solo battaglia ma anche solitudine, strazio, compromesso, disperazione e soprattutto speranza che il tutto finisse in fretta e si potesse riconquistare la propria vita.
Mi ricordo i racconti del nonno paterno che aveva fatto da alpino la grande guerra sul Carso in mezzo a mille difficoltà e abnegazione inneggiando orgoglioso allo spirito eroico che quel Corpo e ricordo altresì la mia attenzione nell’ascoltarlo stupita.
Mio padre era stato telegrafista nell’ultima guerra, non era mai stato al fronte e non aveva storie da raccontare.
Tutto quello che ci lega al poassato ci aiuta ad affrontare il presente perchè è il passato che fa di ognuno quello che è.
Buona giornata Franca
Grazie per aver pubblicato questo taccuino, molto interessante, a tratti commovente. Mi ha fatto anche sorridere perché a pagina 22 parla di Bibe (Annibale)Balzaro, fratello del mio bisnonno Albino Balzaro. Sicuramente mio nonno Giovanni nato nel ’25 avrà conosciuto suo padre oltre che ai miei parenti stretti.
Spero non ti dispiaccia se lo scarico, lo voglio leggere con calma. Ho sempre sentito un forte richiamo per tutto quello che riguarda la vita delle persone che raccontano ciò che hanno passato con la guerra, fanno comprendere meglio tante cose e soprattutto essendo scritte direttamente dall’interessato sono vere e sincere.
Patrizia
Può essere scaricato da chiunque liberamente, cara Patrizia.
Ti ringrazio molto Fabio
Ciao :-)
Ciao prof: quelle guerre sembrano lontane anni luce, ora percepiamo blandamente i riflessi dei conflitti che non ci riguardano da vicino e per quanto la nostra sensibilità ci possa rendere partecipi alle altrui sofferenze non è mai come toccare con mano la tragedia della guerra vera.
Fai benissimo a pubblicare il diario di tuo padre per far capire che la guerra non era solo battaglia ma anche solitudine, strazio, compromesso, disperazione e soprattutto speranza che il tutto finisse in fretta e si potesse riconquistare la propria vita.
Mi ricordo i racconti del nonno paterno che aveva fatto da alpino la grande guerra sul Carso in mezzo a mille difficoltà e abnegazione inneggiando orgoglioso allo spirito eroico che quel Corpo e ricordo altresì la mia attenzione nell’ascoltarlo stupita.
Mio padre era stato telegrafista nell’ultima guerra, non era mai stato al fronte e non aveva storie da raccontare.
Tutto quello che ci lega al poassato ci aiuta ad affrontare il presente perchè è il passato che fa di ognuno quello che è.
Buona giornata Franca
Buongiorno.
Grazie per aver pubblicato questo taccuino, molto interessante, a tratti commovente. Mi ha fatto anche sorridere perché a pagina 22 parla di Bibe (Annibale)Balzaro, fratello del mio bisnonno Albino Balzaro. Sicuramente mio nonno Giovanni nato nel ’25 avrà conosciuto suo padre oltre che ai miei parenti stretti.
Saluti
Giovanni Alessandro Balzaro