Leggo e ascolto spesso le argomentazioni degli intellettuali di sinistra “pro immigrazione” (definizione banale e imprecisa, ma funzionale), e noto in esse un pilastro duplice, sempre presente ma contraddittorio. Infatti, si dice continuamente che “la migrazione è una ONDATA INARRESTABILE”, contro la quale non valgono muri e filo spinato, per cui si può al massimo regolarla (se è un'”ondata inarrestabile”, non vedo come sia regolabile, perché per regolare occorre parzialmente arrestare, e arrestare come?). D’altro lato, si ripete che ogni allarme, ogni timore di fronte all’invasione è infondato, perché non c’è NESSUNA INVASIONE, come dimostra il calo del numero degli sbarchi. Ora, è chiaro che ONDATA e INVASIONE sono sinonimi, e se non c’è l’invasione non c’è neppure l’ondata. Se si dice, di contro, che l’ONDATA c’è, ma non si è ancora abbattuta su di noi, allora questo non tranquillizza chi ha paura dell’INVASIONE, perché questa è in ogni caso imminente. Concludendo: l’argomentazione pro migranti dei “progressisti” non si può reggere su questi due pilastri contraddittori, che sono piuttosto degli slogan. E con gli slogan Salvini e i suoi sono più bravi.