di Fabio Brotto
Per capire cosa sia il populismo, dovete guardare gli ultimi due video di Salvini. Nel primo il capo assoluto della Lega si mostra come mangiatore di Nutella. Il messaggio è: sono uno come voi, come tutti quelli che spalmano Nutella, un italiano come tanti altri, non uno di quelli dell’élite. Un popolano.
Nel secondo video, che risponde in modo geniale alle critiche rivolte da molti politici e giornalisti al primo, Salvini, il Capitano, il Salvatore dell’Italia dall’invasione, il potentissimo capo della Lega e potentissimo Ministro dell’Interno, è davvero uno del popolo. Lo sfondo qui è la parte più importante, conta molto più delle parole. Si intravedono palazzoni con tanti appartamenti, finestre, luci accese e luci spente: insomma, la vita ordinaria, quella della gente semplice alle prese coi problemi di tutti i giorni, in un quartiere anonimo, uno tra tanti. Un quartiere abitato da quella gente comune che quelli di prima tenevano a distanza. Siamo agli antipodi dei palazzi e delle ville di Berlusconi, l’alleato storico che sogna di diventare di nuovo alleato del Capo. Il Miliardario e il Popolano, in fondo però qualcosina in comune devono pure avercela avuta, o no? La risposta è semplice: dal punto di vista formale, entrambi hanno operato una rottura delle mediazioni tipiche della democrazia liberale occidentale. Entrambi si rivolgono direttamente alla gente, al popolo, come, del resto, i grillini fanno coi loro cittadini. Il POPULISMO è questo: il capo del popolo, in quanto è uno del popolo, incarna il popolo, è il popolo. Di conseguenza, trascina il popolo. L’azione di trascinare il popolo in greco si chiama demagogia.