FRATELLI D’ANIMA

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FRATELLI D’ANIMA di David Diop è un romanzo breve (122 pagine) ma, se è vero che il sublime è ciò che coniuga splendore e orrore, è anche un romanzo sublime. Certo, la sua lettura richiede uno spirito forte. Perché la bellezza della scrittura già nelle prime pagine ti porta nell’orrore, che qui è quello della guerra di trincea, nella Prima Guerra Mondiale in Francia, nel luogo in cui gli esseri umani muoiono come mosche. E cosa faresti tu sei il tuo migliore amico, compagno d‘infanzia, venuto con te dall’Africa a combattere la guerra dei Francesi, lui che è una parte di te, e con te anche nell’assalto sotto il fuoco tedesco, fosse sventrato da una baionettata, e tu gli giacessi accanto per ore, mentre lui con le budella tutte fuori ti chiede continuamente di porre fine alle sue sofferenze bestiali tagliandogli per amore la gola? Anche se consuetudine ancestrale, legge religiosa e codice civile a questo si oppongono. Tu cosa faresti? Il protagonista non fa quello che il suo “fratello d’anima” gli chiede. Ma da qui discendono per lui molti mali. Cosa è giusto in un caso limite come questo? Il romanzo pone domande radicali. Leggetelo, se potete. E poi discuterete meglio di eutanasia e altre questioni.

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