Per la prima volta in vita mia leggo il mio primo libro di un autore poco dopo che gli è stato assegnato il Nobel. È Patrick Modiano. Ne leggerò altri, perché questo romanzo (Voyage de noces, 1990, riedito da Frassinelli nel 2014 nella traduzione di L. P. Caruso) mi è molto piaciuto. Narrazione frammentata, con intreccio di piani temporali, Viaggio di nozze ha un tono malinconico e crepuscolare, quello delle cose che finiscono. La vita del personaggio che narra è sospesa, tra un passato ormai senza valore e un futuro vacuo, e le altre vite narrate appaiono anch’esse sospese, frammenti di un tutto che stenta a ricomporsi. Con l’eccezione della vita compiuta della protagonista femminile, suicida a 45 anni, di cui il narratore cerca di recuperare qualcosa, di esplorare il poco che si può riattingere. Non si tratta tuttavia di un testo nichilista, si avverte una profonda, sebbene controllatissima…
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