Sono alla mia terza Fine del Mondo. La PRIMA è stata quella che mi terrorizzava nei primissimi anni di catechismo, negli anni Cinquanta: quella che poteva arrivare all’improvviso, da un momento all’altro, anche di notte, accompagnata dal terribile Giudizio Universale. Per cui bisognava essere assolutamente buoni e non cattivi, sennò si sarebbe finiti per sempre tra le fiamme dell’Inferno, in mezzo ai diavoli. La SECONDA Fine del Mondo è stata quella degli anni Sessanta, che incombeva a causa della Bomba Atomica. Ero alle medie, quando la Crisi di Cuba, con le navi russe cariche di missili che si avvicinavano all’America, terrorizzava me e i miei compagni: pensavamo che il mondo potesse finire da un momento all’altro. E ora sono alla TERZA. Dopo Diavoli e Atomo, l’Anidride Carbonica. Mi entusiasma meno delle due precedenti, diciamo. Sembra che tutti abbiano bisogno della Fine di Qualcosa.