Nell’autunno del 1958 ero in terza elementare, alla scuola “Bernardo Canal” di Venezia. Dal mio banco vedevo attraverso la finestra il tetto della casa adiacente, e un alto comignolo. Essendo un contemplativo, spesso mi incantavo guardando fuori, e seguendo pensieri e sogni in cui mi perdevo. Su quel comignolo si posava spesso un grande gabbiano. A quell’epoca a Venezia la maggioranza dei gabbiani apparteneva alla specie gabbiano comune, che è andata rarefacendosi, soppiantata dal gabbiano reale, di cui appunto quello era un poderoso rappresentante. Era davvero un uccello regale. Stava immobile, e faceva solo piccoli movimenti composti. Mi sembrava colmo di dignità, e per così dire un qualcosa di spirituale. I Veneziani chiamano quei gabbiani magòghe (sing. magòga, femminile), mentre il gabbiano comune è cocàl (pl. cocài). Di una persona che appare instupidita si dice che è un incocalìo, cioè divenuto simile a un gabbiano, di cui evidentemente non si apprezza l’intelligenza.
La livrea del gabbiano comune mi è sempre piaciuta. Il colore della testa mi ha sempre ricordato la cioccolata. Più piccolo, più fedele alle acque, lo trovo decisamente più simpatico.
Il gabbiano reale reale non è quello della mia epifania infantile, è una bestia tremenda. Si adatta a tutto, si è espanso nell’entroterra, segue i trattori che arano i campi, per prendere vermi e altri animaletti. Ne ho visti uccidere a beccate i colombi per divorarli. Frequentano le discariche. Niente li ferma, opportunisti come le cornacchie. Quello sul comignolo non era un gabbiano di questo mondo.

Diverse volte ho visto piccoli gruppi di grossi gabbiani in sosta sulle ghiaie del Tagliamento (a 100 Km dal mare) circondati dalle locali cornacchie che facevano un gran baccano intorno a loro, tentando anche qualche dispetto. Due specie interessanti a diretto confronto .. quasi come l’orca e lo squalo bianco .. hulk e “la cosa” :-)
anche io restavo – e resto – incantata a osservarli, immobili e alteri, sul molo dell’imbarcadero…
mi trasmettevano un gran senso di libertà e quiete interiore.
ciao
:-)
nella zona dove abito le cornacchie sono di casa,
ogni giorno sento il loro gracchiare,
i loro voli annunciano la pioggia,
un falconiere mi disse che sono uccelli molto intelligenti….
I corvidi sono gli uccelli più intelligenti, senza dubbio. Intelligenti e feroci. Ma quanto a “ferocia” anche le galline non scherzano. Ne ho vista una uccidere una vipera a beccate.
Carissimo Fabio…come mi piacerebbe conoscere le tue esperienze dirette con queste creature così….inafferrabili!
Grazie per la tua visita, sempre graditissima.
una vera gioia :-)
Incanto finito nel realismo più crudo?
Diciamo che incanto e realismo in me hanno sempre convissuto…
L’ha ribloggato su Brotture.