La nebbia blu di Nicoletti

nicoletti_1216Io figlio di mio figlio si intitola l’ultimo libro di Gianluca Nicoletti (Mondadori 2018). Parla di autismo, dell’autismo di suo figlio, del rapporto di lui padre col figlio. Un libro va promosso, perché oggi prima di tutto è una merce. Per promuoverlo, e distinguerlo nella messe crescente di libri che narrano, più o meno bene, storie di autismo, bisogna sparare qualche fuoco di artificio, bisogna smuovere un poco le acque. Questo è pane per il vulcanico Nicoletti, giornalista e conduttore di fortunate trasmissioni radiofoniche. Trovata: fare coming out e comunicare all’universo mondo che lui stesso si è fatto esaminare, ora ha una diagnosi, e risulta essere affetto da sindrome di Asperger: una tipologia di autismo, questa, che si accoppia benissimo ad un carattere bizzarro e ad una intelligenza spiccata, a rapporti personali sofferti come ad una carriera brillante e ricca di soddisfazioni e denaro. Cervelli ribelli, definisce così se stesso e il figlio, il cui autismo appare esso sì grave e bisognoso di assistenza in varie forme. A questo punto, l’invito a farsi a loro volta esaminare alla ricerca di tratti autistici, che lui rivolge ai genitori, in quei modi irritanti tipicamente nicolettiani, fa parte di una strategia di marketing ben studiata. Quanto più un libro del genere suscita scontri e passioni, tanto più venderà. Ma gli effetti di simili uscite sono disastrosi: già la persona comune, quella che non ha familiari con autismo in casa e non ne conosce nella vita reale, ha un’idea molto confusa di ciò che sta oggi sotto l’etichetta autismo : quello che Nicoletti dice aumenta la confusione. Cervelli ribelli è un’espressione che sfrutta l’aura positiva che da tempo in Occidente circonda la figura del ribelle, un’aura quasi sacra che il cinema e la letteratura hanno diffuso in tutti i modi. Ma quale ribellione d’Egitto! Il cervello di mio figlio, come quello di infiniti altri autistici a basso funzionamento intellettivo, non avrà mai alcuna idea né la più lontana percezione di ciò che significano conformismo e ribellione. È davvero singolare e inquietante, ma per nulla sorprendente per chi come me autistico non è (ed ha una buonissima teoria della mente e riesce a mettersi nei panni altrui, anche in quelli dei furbacchioni), che anche molti genitori di autistici contribuiscano a diffondere nel mondo quella nebbia che confonde tutte le forme e i livelli di autismo in un gran calderone. Anche se tinta di blu, una nebbia rimane una nebbia, ed ostacola la visuale. Se è fitta, la impedisce del tutto. Discernimento ci vuole, che anche nel mondo dell’autismo è merce rara.

 

3 pensieri su “La nebbia blu di Nicoletti

  1. caro Brotture, ti seguo e ti leggo da anni. hai scritto un bellissimo post e hai ragione.
    solo, posso dire una cosa (anche perché Nicoletti in fondo mi è simpatico)?
    io credo che l’espressione “cervelli ribelli” sia un’espressione “romantica” di un padre verso suo figlio. un modo per condividere una situazione non facile. questo è il mio pensiero.

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