1. La democrazia può avere solide radici solo in Paesi in cui esista il culto della responsabilità personale.
2. Chi abita il proprio tempo senza alcun disagio è un tipo umano per cui non provo il minimo interesse. Vale anzitutto per gli scrittori, tra i quali abbondano i finti ribelli, che nelle altre arti sono ancor più numerosi. Peggio ancora quelli che abitano tempi passati immaginari, anime schizoidi, adepti del culto della falsa coscienza.
3. Più grande l’opera, più abbondante il banchetto, maggiore il numero dei convitati.
4. “Non c’è via d’uscita”. Vedere la chiusura totale senza smarrirsi: è la grande conquista di uno spirito. Non disprezzare il proprio smarrimento: una conquista ancor più grande.
5. Una bellezza non salvata non salverà nessuno.
6. Abominevoli i corrotti, più abominevoli i borghesucci assatanati, frustrati e bramosi di sangue e morte del tutto immaginari.
7. In un tempo malato di sentimentalismo, che del sentimento è la degenerazione e infine la negazione, un sentimento espresso sobriamente e con parole misurate appare freddezza.
8. Ricorda che le Grandi Sfide, se sono veramente tali, sono rivolte ad un nemico. E può anche vincere lui.
9. Come definire la politica americana e occidentale di questi anni in Iraq, Libia e Siria? Catastrofica e folle. E lo dice uno che non ha mai sofferto di antiamericanismo e antioccidentalismo.
10. Riforme deformate, deformità riformate.
11. Bevi responsabilmente, gioca responsabilmente, corrompi responsabilmente.
12. In Italia tutti pensano di essere esperti di calcio e di democrazia.
13. Siamo un Paese di democratosofisti.
14. Il motto nazionale “gratta e vinci” esprime la fede più diffusa in Italia, e può essere interpretato in vari modi e su diversi livelli.
15. L’imperativo della nostra epoca è “siate immaturi!”, eppure si celebra il rito dell’ esame di “maturità”.
16. Trivialità ben confezionate riscuotono grande successo.
17. Incontriamo molti che sono senz’anima. Perché l’hanno venduta, a volte per poco.
18. La semi-istruzione diffusa dalla scolarizzazione superficiale e pressapochista, col suo analfabetismo scientifico e concettuale, induce nella massa un livello di credulità, superstizione e fanatismo superiore a quello che caratterizza la pura ignoranza crassa. I social media ne sono la prova lampante. Il semi-istruito crede di saperla lunga, mentre è solo una versione moderna dell’idiota.
19. Nemmeno chi pronuncia l’ultima parola ha necessariamente ragione.
20. Spettacolo ripugnante: in un Paese che non legge niente e in particolare non legge poesia, poeti e poetesse numerosi come le locuste del deserto sgomitano freneticamente per essere riconosciuti come poeti e poetesse.
21. Disse il filosofo: vedo innumerevoli uomini, ma più ancora donne, abbandonare la luce della scienza per inseguire le oscure visioni e le pratiche della stregoneria.
22. È stato detto che le domande peggiori non sono degne di risposta, alle domande migliori una risposta è impossibile.
23. Qualcuno pensa che l’ “abolizione” delle province ci semplificherà la vita? Qualcuno pensa che la “riforma” del senato semplificherà qualcosa? Chi lo pensa o non è un italiano o è un idiota.
24. Il maschile e il femminile oltre il piano strettamente biologico, cioè il maschile e il femminile umani, non sono comprensibili per sé, perché sono dialettici. Ogni volta che vengono sottratti alla loro dialettica tendono necessariamente all’insignificanza. Esattamente quello che sta accadendo nel pensiero circolante oggi nella cultura occidentale. Provate a chiedere ai molti che dicono “nel maschio c’è una componente femminile, nella femmina una componente maschile” di esplicitare e spiegare la formula, e di definire l’elemento maschile e quello femminile che sarebbero distribuiti in questa o quest’altra percentuale nei due sessi. Ne sortirà qualcosa di nebuloso, insensato e ridicolo.
25. I libri ricordano ancora, dopo migliaia di anni, il nome di Erostrato, reso celebre da un unico atto criminoso: l’incendio del tempio di Artemide ad Efeso nel 356 A.C. La fama nei secoli significa il massimo di centralità, di distinzione dalla massa oscura di coloro di cui il tempo annienta ogni ricordo. Un’aspirazione condivisa da larga parte degli umani. I gesti “folli” hanno dietro di sé un incentivo che non è affatto folle.
26. “Cervello mentaloide”, un’espressione critica di John Dewey. Da ripensare in questo turbinio di neuroscienze filosofoidi.
27. Anche i Mondiali di calcio evidenziano come non esista affatto un sentimento nazionale europeo. L’Europa rimarrà quello che è: uno spazio economico-culturale. Pacifico, speriamo.
28. Nei personaggi della Bibbia non trovo quasi nulla della spiritualità monastica.
29. La riforma renziana della scuola (ma quante ce ne sono state in questi anni?) sembra seguire la logica di tutte le altre. Anzitutto ignorando che la scuola è anzitutto insegnamento e studio, e tutto il resto viene dopo. Quando sento questa gente di mezza cultura pontificare sulla scuola mi viene da vomitare.