Nord e Sud

Leggo nel romanzo di Émile Zola Roma (1896):

«Dopo la vittoria, mentre il bottino era ancora caldo e palpitante, erano calati i lupi. Dopo i patrioti che avevano fatto l’Italia, la banda degli avventurieri accorreva al pasto, si avventava sul paese e se ne impinguava come una preda. […] faceva capolino il contrasto, ancora molto vivo, tra il Settentrione e il Mezzogiorno. Il Nord lavoratore ed economo, politico prudente, imbevuto delle grandi idee moderne; il Mezzogiorno baldanzoso, indolente, assetato di vita, tutto calore e colore, nell’attività ingenua e disordinata, come nella sonorità delle belle parole squillanti.»

Dunque: politica come predazione, carattere divergente di Sud e Nord.

Un pensiero su “Nord e Sud

  1. Se si conoscesse un po’ meglio la storia si potrebbe meglio comprendere la verità su questo paese. Storia scritta dai “vincitori” palesemente falsa, mistificata come conviene per una banda di predatori. La farsa della operosità del popolo, non tiene conto delle verità sociali ed economiche che avvolsero nel1860 l’intero territorio mediterraneo: quali tensioni economiche e quali erano gli interessi in gioco, ma si traduce tutto, in questioni di costume, peraltro errati. L’economia del sud ad esempio era 8 volte più ricca non del nord, ma della restante Italia tutta, al nord (praticamente) non esistevano banche ne distretti industriali e vi era una povertà diffusa e una situazione debitoria statale giunta al collasso. Con l’apertura del canale di Suez (1861) s’imponeva agli inglesi (nella loro idea di dominio commerciale) lo smantellamento della 3 flotta commerciale del mondo ( la piu’ intraprendente e moderna) quella del sud Italia. Solo con la fusione delle monete d’argento e d’oro il medio circolante del regno delle due sicilie furono appianati tutti i colossali debiti dei predatori. Eppure oggi si fa un gran parlare di economia, ma ieri, nel sud Italia si è fatto esattamente quello che oggi si sta facendo al “resto” e scientemente come 150 anni fa nel sud di questo paese. si sentono queste parole inverosimili si guarda allo stato di fatto odierno del Sud prostrato, incivile, ingovernabile; senza rendersi conto che basta molto poco per “desertificare” una nazione, una economia. forse fra venti o trent’anni si inizierà a capire come -altre, le stesse- forze economiche hanno operato ed operano.

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