Mastrapasqua

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Un umano neurotipico incontrerebbe qualche difficoltà nello svolgere bene il compito di Direttore Generale di un ospedale e di Presidente dell’INPS, per considerare solo 2 degli incarichi del formidabile Malapasqua. Ma non essendo costui un alieno, ed essendo nota dai tempi di Virgilio la “sacra fame dell’oro” – per dirla con Dante -, il suo caso dice della struttura politico-economica italiana più di tremila saggi del Mulino.

Nord e Sud

Leggo nel romanzo di Émile Zola Roma (1896):

«Dopo la vittoria, mentre il bottino era ancora caldo e palpitante, erano calati i lupi. Dopo i patrioti che avevano fatto l’Italia, la banda degli avventurieri accorreva al pasto, si avventava sul paese e se ne impinguava come una preda. […] faceva capolino il contrasto, ancora molto vivo, tra il Settentrione e il Mezzogiorno. Il Nord lavoratore ed economo, politico prudente, imbevuto delle grandi idee moderne; il Mezzogiorno baldanzoso, indolente, assetato di vita, tutto calore e colore, nell’attività ingenua e disordinata, come nella sonorità delle belle parole squillanti.»

Dunque: politica come predazione, carattere divergente di Sud e Nord.

De philosophia italica 4

Il terzo capitolo del libro di Vander è dedicato a Vincenzo Cuoco. La riflessione di Cuoco sul fallimento della rivoluzione francese è la riflessione di Gramsci sul fallimento della rivoluzione russa, scrive  Vander a p. 99. Modernizzazione dell’Italia e rivoluzione sono la stessa cosa, e l’eterno ritardo del nostro Paese è dovuto per il nostro autore alla rivoluzione passiva cui sono state condannate le masse popolari italiane. Una rivoluzione passiva che è un processo politico di lunga durata da cui sono state sistematicamente tenute fuori, con una costante privazione di autonomia e di potere politico. Lo sguardo di Vander, come abbiamo notato fin dall’inizio, è sempre proiettato sull’oggi, e non può sfuggire il significato di affermazioni come questa, in nota (ibidem): “Gli ‘antichi regimi’ di tutti i tempi avranno sempre dalla loro il popolo se i rivoluzionari non rinunceranno ad elitismo e intellettualismo, ricercando sistematicamente il consenso popolare”. Continua a leggere