Maggio 1943. Il mio nonno materno Gino Ghedina seduto sul prato dipinge S. Francesco di Fiesole. In quel periodo della guerra girò per la Toscana. Portava sempre il basco, indossava perennemente calzoni alla zuava, e non lasciava mai la pipa. Così lo ricordo nel brevissimo periodo della mia vita dal quale posso prendere qualche ricordo di lui.

Un bellissimo ricordo. Era molto bravo tuo nonno, il dipinto che sta eseguendo si vede bene in questa foto. Mi piace anche il suo essere seduto in terra mentre esegue il suo dipinto e poi immaginarlo con il basco e la pipa. Una bella persona, si, io lo vedo così
Buona serata, Pat
La famiglia conserva, ancora, le opere del nonno? Ciao Fedy
Sì, a casa ne ho molte. Ad esempio queste:
https://brotture.net/2012/03/19/gomitoli/
https://brotture.net/2008/10/21/mio-nonno/#more-1319
http://www.facebook.com/media/set/?set=a.147792688589673.21755.100000768291899&type=3#!/photo.php?fbid=132599166775692&set=a.147792688589673.21755.100000768291899&type=3&theater
Ecco proprio in Toscana (Firenze) è nato il movimento e tuo nonno Gino sicuramente è lì che avrà raffinato la conoscenza per il suo genere che poi lo avrà contraddistino. Non è solo l’opera in sé importante, in questo caso bellissima, ma i ricordi che un quadro può identificare una storia, una famiglia, le radici.
p.s. Bellissimo il tuo ritratto un’espressione dolcissima chissà cosa fantasticavi allora con quegli occhioni
Sicuramente fantasticavo, ma non ricordo il contenuto delle fantasie del 1954 (epoca del mio ritratto, avevo tre anni). Ricordo però alcune delle mie esperienze di allora.