Massacri

Seguito tecnologico di un linciaggio. Alcuni abitanti di Gaza sospettati di essere spie di Israele vengono ammazzati, e uno di essi viene trascinato legato per i piedi da una moto per le vie della città. Intorno ai cadaveri una folla armata di telefonini per fotografare lo scempio e i trofei umani. Per tutti i filopalestinesi e antisionisti dell’Occidente tali atti non esistono, oppure vengono giustificati come reazioni al nazismo israeliano. E quelli che come me non distolgono lo sguardo vengono accusati di voler giustificare a priori quello che fa lo Stato di Israele. E invece non è così: io sono per un ritorno ai confini del 1967. Con garanzie però, che devono essere granitiche: infatti il mondo islamico è pieno di gente a cui quel ripristino non basterebbe affatto, e che vorrebbe ancora semplicemente la cancellazione dell’entità sionista. Perché dopo l’OLP è venuto Hamas, e dopo Hamas i Salafiti, ecc. ecc.

8 pensieri su “Massacri

  1. Pare molto difficile, se non impossibile far comprendere che se uno viene aggredito ha il diritto di difendersi, anche se… Ebreo. Intanto, le sanzioni internazionali non hanno avuto alcun effetto sul programma nucleare iraniano. Lo ha detto il leader della Agenzia atomica internazionale, Yukiya Amano, parlando a Parigi.

  2. Pubblicando questa foto qualcuno potrebbe accusarti di fare del terrorismo mediatico, la stessa accusa che effettivamente viene rivolta a chi in questo momento pubblica le foto dei bambini uccisi dai bombardamenti israeliani.
    E’ vero che questi messaggi molto forti, possono distogliere dalla ricerca di una razionalità’, che pure sarebbe indispensabile.
    Sulla questione palestinese di fatto la penso come te, credo che nessuna concessione varrebbe a Israele la pace che merita. Certo l’argomento è spinoso, io mi sono fatto le mie opinioni leggendo qualche libro, di recente però ho parlato con un sacerdote palestinese la cui mitezza, non riusciva a nascondere il sottorraneo rancore di chi sente di aver subito un ingiustizia incancellabile, come effettivamente è quella di veder distrutta la casa dove sono nati i propri genitori. Le storie e i dolori individuali si sommano aumentando l’intrico. E mi stupisco sempre di come invece alcuni riescano ad avere delle certezze. Mi chiedo per esempio tu, o De Martino come vi siete fatti la vostra idea, che ripeto mi sembra proprio di condividere.
    P.s. Scrivo sempre di fretta, ( e me ne scuso) non vorrei che il mio commento apparisse polemico, ma sulla questione è una domanda che mi viene sempre
    ciao,k.

  3. Il tuo commento mi pare piuttosto equilibrato rispetto alla media. In questa materia più che in qualsiasi altra vedo che la “precomprensione” e la simpatia o antipatia a priori per una delle parti in conflitto orienta il giudizio. Io comunque non ho molte certezze. Ne ho però due fondamentali: che sia gli Israeliani che Palestinesi hanno il diritto di avere il proprio Stato, e che i due Stati potrebbero non essere in pace. La mia opinione, poi, che non è una certezza, è che la guerra laggiù sarà eterna.

  4. Penso che se la guerra laggiù sarà eterna, sicuramente non resterà in assoluto confinata là, ma coinvolgerà prima o poi l’ umanità intera. Temo che potrebbe basterare una semplice “distrazione” per far scatenare l’inferno di nuovo.

  5. Chi utilizza l’espressione “nazismo israeliano” usa a sproposito il termine “nazismo”. Anzi, lo usa di proposito, perché è evidente che col nazismo non si può trattare, si può soltanto distruggerlo. E poi anche gli Israeliani dicono che le loro sono “reazioni”, ergo si instaura una spirale dalla quale si può uscire solo col riconoscimento reciproco. Ma come si fa a riconoscere i diritti di coloro che vengono riteniti “nazisti”?

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