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Dal punto di vista del cibo gli animali si dividono in tre grandi gruppi: quelli che mangiano solo vegetali, quelli che mangiano solo altri animali, e quelli che mangiano vegetali e animali. Noi umani apparteniamo al terzo gruppo. Quelli del secondo gruppo possono essere suddivisi in vari sottogruppi in relazione al modo in cui si procurano il cibo, e in particolare in relazione al modo in cui uccidono la preda e la mangiano. I modi di consumo dell’oggetto di nutrizione sono essenzialmente due: ingoiamento dell’oggetto intero (morto o ancora vivo), o suo sbranamento. L’airone e il pellicano, formidabili predatori, ingoiano intere le loro prede, alcune volte assai grosse e dal nostro punto di vista inaspettate. Se infatti è relativamente facile per un grosso uccello ingoiare un pesce, la cui forma sembra facilitare questa pratica, l’ingoiamento di un altro uccello vivo, come il piccione di questo filmato, potrebbe apparire alquanto sconsigliabile. Ma i pellicani sono avidi, e mangiano qualsiasi essere vivente appaia loro della misura conveniente. L’evidente difficoltà di ingestione sarà ripagata dal contenuto proteico.
Scene del genere di quella che qui si vede generano in noi qualche sgomento. Colombi e pellicani sono ben presenti nella simbologia occidentale, e sempre legati a valori positivi. E ricordo che il pellicano nel medioevo era simbolo di Cristo, poiché si credeva che il pellicano-madre per alimentare i figli spillasse il suo stesso sangue col becco. Gli umani differiscono dagli animali anzitutto per la rappresentazione, alla cui sfera gli altri animali partecipano solo come oggetti. E questo è uno dei casi più limpidi.
Ciao prof., dal punto di vista di bipede pensante lo trovo agghiacciante; dal punto di vista del pennuto affamato è solo un boccone prelibato.
A parte gli scherzi, tolti i nostri schemi mentali precostituiti tutto diventa possile e plausibile. Buon pomeriggio