Il superamento dell’idolatria politica e dell’apatia politica è un dovere particolare della fede cristiana. Essa dovrebbe continuamente giungere ad una iconoclastia politica dei miti, simboli e dei culti personali della religione politica del momento poiché solo così le diverse «religioni dei cittadini» possono venire aperte alla «religione dell’uomo» e le diverse società giuridiche ad un futuro comune dei popoli secondo l’ideale di cittadinanza universale.
Per le chiese cristiane ne consegue il dovere di continuare ancora ad adempiere l’antico dovere distruggere con la parola della Croce e dell’amore di Dio l’idolatria religiosa e il feticismo personale e di diffondere la fede fin negli angoli più segreti. Il loro nuovo dovere però non consisterà solo nel combattere l’idolatria religiosa ma anche quella politica, non solo nel combattere l’alienazione religiosa ma anche quella politica, sociale e razziale affinché sia difesa la libertà dell’uomo che sta nella sua somiglianza con Dio, e ciò in tutti i luoghi in cui egli soffre a causa della mancanza di libertà. Da pure istituzioni, che riproducono se stesse, e da clubs sociali con interessi propri le chiese allora diventano istituzioni di libertà critico-sociale (J.B. Metz). Esse allora si assumeranno la responsabilità della salvezza della libertà proprio con quella pubblicità con cui essa è stata acquistata sulla croce. La salvezza della libertà allora non è più soltanto una salvezza dell’anima ma anche del corpo, non solo del singolo uomo ma altresì della società, e infine non solo della società umana ma di tutta la creazione che è in attesa.
(J. Moltmann, Religione, Rivoluzione e Futuro, trad. it. di G. Moretto, Queriniana 1972)
sono rimasta affascinata dal tuo romanzo e dalle poesie in esso che ho trascritte sul mio blog…;)
ho fatto come Carla…;))))
aba
Ciò non può che rallegrarmi…