E’ necessario credere alla realtà del tempo. Altrimenti si sogna. (II, 257)
Ci sono delle frasi che presentano un grado di densità tale da renderle inesauribili. Questo detto di Simone Weil appartiene al novero di queste espressioni. La densità è ottenuta concentrando le significazioni, ed è una delle prove del fatto che l’intelligenza umana non può essere riprodotta artificialmente.
La concentrazione delle significazione si attua in un istante, e chiedersi che cosa ci fosse prima è tanto assurdo quanto chiedersi cosa ci fosse prima del Big Bang, per il semplice fatto che non è pensabile un prima del tempo.
Tuttavia, nessuna speculazione sul tempo può eludere la domanda critica su che cosa debba essere inteso per realtà, e, ancora più a fondo, su che cosa debba essere inteso per che cosa.
cosa stabilisce il confine tra la realtà e il sogno?
non credo sia possibile vivere di sola realtà così come non sarebbe possibile vivere di soli sogni, però è giusto che sia necessario credere a questa realtà per non subire delusioni, per non illudersi di vivere …
anche se ritengo il sogno ugualmente necessario, proprio per affrontare, in certi frangenti, l’asprezza della realtà.
(queste sono quel genere di frasi che mi fanno s cervellare!):-)
Kant c’ informa che tempo e spazio sono mere lenti che ci consentono di interpretare la vita, in qualche modo, aiutandoci a non perdere il senno, ancorandoci mentalmente a qualcosa di definibile e misurabile: ciò non garantisce affatto che quell’ interpretazione sia vera.
Realtà e sogno, mi appaiono, per lontana analogia, fatti contrapporre per sedare la stessa sete di riferimenti e certezze. Non credo esista una realtà epurabile dai sogni nella dimensione umana, a meno che non si stia parlando, piuttosto, di materialità, di oggetti, arnesi, cose. Il sogno è frutto del pensiero ed il pensiero prerogativa esclusivamente umana: una realtà che lo escluda è impensabile.
Sogno, dunque sono.