26 Aprile 1944. In questo momento c’è buon umore in baracca. Quasi entusiasmo per una lettera del Col. Rasera esposta al “pubblico”. Sta scritto che tutto il campo di Norimberga è destinato in Italia. Il ritardo è causato dalle difficoltà dei convogli. Per conto mio, non ci vedo chiaro! Ieri ho ricevuto una cartolina di Nina. Mi dice che “nutre le più belle speranze per il mio ritorno”. Ho sbagliato quella volta nello scriverle. Sono sempre in pensiero per il bombardamento di Treviso e di Venezia.
E Berto che pure lui è in Germania, avrà aderito?
30 Aprile. L’altro ieri il Cap. Rumboli di ritorno da Berlino ci disse molte cose belle. Non ci illudiamo più. Ho osservato che invece di sollevare gli animi la conferma della nostra prossima partenza per l’Italia ha abbassato il morale. È strano, ma è così.
Nel pomeriggio ha parlato anche un capitano di stato mag.re gen.le tedesco venuto apposta da Berlino. Disse le stesse cose: “tutto il campo di Norimberga destinato in Italia”.
Intanto partono i capi tra cui Vinzia, Ballarin, Maione ecc. Partirà domani anche Nichea Federico di Trieste. Avv.to.
Oggi c’è una rivista alla B.cca 78.
Si fa una cinghia maledetta di sigarette.
Fa freddo ancora di notte ed ieri è nevicato alle 9 di mattina.
7 Maggio. È passato un mese dal bombardamento terroristico su Treviso. Non sappiamo altre notizie che quelle attinte dai giornali e dalla lettera del Cap. Bevilacqua a Gaggion.
Siamo tutti impazienti.
Ho ricevuto in data del 4/4 a distanza di due mesi. Con un po’ di disappunto ho appreso di Tomaso che si è arruolato. Sigarette non ce le hanno date. Cinghia! Alcuni, pochi, fumano ancora. Noi abbiamo speso gli ultimi marchi per comperarne (a 3 marchi) dai francesi.
Giornate monotone, tutte uguali. Studio un po’ di Croato, un po’ di chimica. Non ho carta per fare appunti. Ho le scarpe rotte e non passeggio più nel “Boulevard degli Italiani”.
Ho sempre male in qualche posto. Adesso mi è venuto un gonfiore alla gamba destra. Mi fa male anche alla gola. Ho constatato che questo anno è l’anno dei dolori per me.
Il Col. Fagioni è stato chiamato a Berlino.
14 Maggio. Da sette giorni sono a letto. Quel gonfiore si è allargato e mi ha preso anche la caviglia che non posso più muovere. Anche nell’altra gamba si sono moltiplicati quei gonfiori che diventano rossi se mi sforzo di stare molto tempo in piedi.
Ho avuto febbre abbastanza alta e dolori a tutte le giunture. Mi par di essere un vecchio della “Casa dei Cronici”.
Com’è triste sentirsi deboli, fiacchi, rattrappiti, mentre altri corrono, giocano al pallone, alla boxe, saltano, allegri e contenti di rientrare presto in Italia.
Il Col. Fagioni di ritorno da Berlino non ha portato novità.
È venuto il Gen. Princivalle a prelevare ufficiali per la S. Marco.
È arrivato dopo qualche giorno anche il Colonnello Grassi [?], tedesco, di ritorno dall’Italia dove ha conferito con Graziani per nostra posizione. Sembra che si parta quasi tutti per Aqui.
Ieri invece un colonnello italiano decoratissimo (5 med. argento) in divisa tedesca è venuto a prelevare comandanti di Btg. per la sua unità corazzata.
Non so niente di casa mia e miei parenti. Tiveron, Bosello, Pandolfi hanno ricevuto. Tutto bene. Sfollati.
Leggo sempre con molto interesse ed emozione questo taccuino di prigionia