Taccuino di prigionia 26

2 Aprile 1944. È arrivato anche aprile attraverso i reticolati soffiandosi il naso e tutto infreddolito. A gennaio nutrivo altre speranze per questo mese, ben diverse dalla realtà. Ieri, stranissima cosa, i tedeschi ci diedero il pesce fritto. Quando la corvé (soliti ufficiali di servizio per trasporto marmitte rancio) portò la notizia, tutti credevano si trattasse del “Pesce d’Aprile”.
Oggi bellissima giornata primaverile. Molti ufficiali a passeggio. Alcune notizie buone arrivate dai campi di addestramento. Qualche voce sul Block 6: sembrerebbe che martedì prossimo partiranno le liste “Milano – Genova – Trieste” e poi tutti noi per l’Italia. Non ci credo “manco per cazzo”.

Non ho detto niente del bombardamento aereo di Norimberga del 30 marzo. Mi svegliai quella notte perché tutta la baracca tremava come ci fosse un forte terremoto. Erano le bombe inglesi lanciate sulla città. Durò l’allarme fino alle 3 del mattino. Circa 2 ore. Sono uscito per “pisciare” e ho visto tutto il cielo rosso per gli incendi e strisciato dalle traccianti. Al mattino si vedevano moltissime scheggie della “flac” seminate un po’ dappertutto. Sul bollettino tedesco si lesse che fu un forte bombardamento e che furono abbattuti 18 apparecchi sul cielo di Norimberga.

C’è in baracca un vecchietto di Marina Mercantile che s’è fatto 2 denti da sé col temperino. Li ha ricavati da un osso trovato nell’immondizia della cucina. Li ha incastrati a coda di rondine e gli servono benissimo per tenere la pipa e per mangiare. Ogni tanto li leva, li spazzola e poi li rimette sù.
Mi viene in mente il paragone che fece un tale sulla nostra baracca. La paragonò alla stiva di una nave da carico ai tempi di “Passaporto rosso”, quando era strapieno di emigranti.  È infatti così: buia, stretta, con questi strani castelli, ha proprio le caratteristiche della stiva.

Ho letto qualche canto di “Dante”. Temo d’aver perduto quella poca memoria che avevo. Ne ho avuta l’ennesima riprova quest’oggi parlando di letteratura con Tiveron.

Non ricordo se fu l’anno scorso che ricevetti in una lettera di Fiorenza qualche foglia di ulivo.
Oggi a Zero ne avranno benedetto molte palme. I più giovani lo porteranno all’occhiello. In tutte le case vicino all’immagine di Gesù sarà fissato un ramoscello.

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