Il nuovo Ministro della Pubblica Istruzione, l’oligarca Profumo, della setta dei Tecnolatri, partecipa ad un videoforum di Repubblica. Rispuntano le idee che da anni ci affliggono, già espresse a suo tempo dal mirabile predecessore Lombardi. Anzitutto il primato dell’informatica, che per tutti i Tecnolatri è la vera panacea. Profumo di stantio, incapacità di afferrare la realtà, trionfo degli idola theatri, ignoranza di che cosa sia l’insegnamento.
Ma c’è un punto su cui il ministro insiste: internet, le scuole messe in rete, i libri che possono essere scaricati ed arricchiti da prof e studenti sul web (“come un Wikipidia della scuola, e permettono di risparmiare”). Il futuro? “No, il presente è qui e dobbiamo spostare risorse”, dice. E aggiunge che farà il possibile per appoggiare gli esperimenti di fare entrare web e digitale nelle classi: “I libri si spostino sui tablet. Si possono scaricare – non gratis, le cose hanno un valore -. Possono così divenire dei “book in progress”, sfruttare al massimo l’interattività. E alla fine si risparmia, pur considerando l’acquisto del tablet”. E chiude con un esempio che dà ragione ai tanti messaggi arrivati su questo tema: “Ho sempre immaginato uno dei miei nonni che dovesse tornare all’improvviso: capirebbe poco degli strumenti con cui funziona la società italiana, sarebbe uno shock. Ma se entrasse in una scuola… beh, lì gli si presenterebbe un panorama sostanzialmente uguale”.
Avremo dunque scuole coi cessi senza tavolette, ma piene di tablet.
Quando sei costretto a pianificare qualcosa che altrove si è imposto diciamo così spontaneamente, denunci già di per sé un ritardo… spesso incolmabile. Sei dietro, non corri la tua corsa, stai inseguendo gli altri. Puoi anche essere un ritardatario… ma allora dovresti, se sei intelligente, saper sfruttare i vantaggi del ritardatario che è quello di poter vedere gli errori degli altri ed evitarli… sull’informatica dovrebbe avvenire proprio questo. Non ha alcun senso come imposta il discorso il ministro…
Ma perchè poi tutti si accaniscono a demolire la scuola (già così mal ridotta)? Prima di presentare l’ultima “novità” (!!) come soluzione di ogni problema, vogliamo studiare concretamente l’impatto di tante riforme più o meno dirompenti, dall’epoca dell’introduzione della nuova scuola media all’accesso libero alle università (dove oggi il numero chiuso ha la meglio) ecc. ecc. ? E la valutazione? Altalena: dal voto al giudizio, dal giudizio al voto: chiamiamoli crediti, allora sì che tutto è risolto! Oggi è Natale, non mi voglio arrabbiare…Pace in terra agli uomini di buona volontà! Speriamo che uno di loro diventi Ministro della P.I. un giorno o l’altro.