Quando l’allodola vedo battere
gioiosamente l’ali incontro al sole,
ed ecco s’oblia e si lascia cadere
per la dolcezza che le giunge al cuore,
ah! sì grande invidia mi prende
d’ogni essere ch’io veda gioire,
ch’è meraviglia se tosto
il cuore dal desio non mi si strugge.
Così nella celeberrima canzone del trovatore Bernart de Ventadorn, XII secolo. L’allodola (Alauda arvensis) nell’immaginario umano è uccello solare, piccolo cantore che si leva sopra i campi inebriato dal proprio stesso canto. E io in tale atto nella mia vita ne ho viste e udite centinaia. Le sue uova sono deposte al suolo, e lì le cova. E io un’allodola in cova non l’ho mai veduta.
(Illustrazione di Walter Linsenmaier per il primo volume de Les oiseaux nicheurs d’Europe, Zurigo 1966, dedicato all’ordine dei Passeriformi).