Micronote 28

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  1. Esiste una fisiologia dell’amministrazione democratica. Essa esige che vi sia alternanza. Quando gli stessi uomini governano un comune per decenni, necessariamente l’organismo politico-amministrativo genera pustole, bubboni e cancri, o finisce nell’inedia.
  2. Fides quaerit intellectum. Si non quaerit, non est fides.
  3. Brunetta presenta il carattere del capro espiatorio, che mette in luce la bassezza dei suoi linciatori.
  4. Sono troppi i cristiani che spargono veleno. Ma chi sparge veleno è un cristiano?
  5. Europa: una tecnarchia che regna su popoli che hanno perso ogni voglia di combattere.
  6. Gli scontri di nausee non portano lontano.
  7. Per favore, giovani e non giovani romanzieri, smettetela una buona volta di concepire solo protagoniste bellissime!
  8. Pensare che apposite leggi possano far sparire la “violenza di genere” è come pensare che le leggi a difesa del diritto di proprietà facciano sparire i furti.
  9. Meno differenze in linea di principio esistono tra i membri di una società, meno essa è gerarchica, tanto maggiore sarà il risentimento sociale di coloro che sono esclusi dal Centro e sospinti verso la Periferia, poiché essi avvertono la propria esclusione come casuale, infondata, illegittima e arbitraria. Di conseguenza, il primo problema di ogni società complessa sarà quello dei modi per incanalare il risentimento sociale rendendolo il meno distruttivo possibile.
  10. Certamente la questione del matrimonio omosessuale è la questione più radicale mai posta nell’Occidente moderno, perché si tratta dello scardinamento di uno dei fondamenti antropologici. la famiglia come luogo dell’incontro fecondo tra il maschile e il femminile, e tra le generazioni che si susseguono. Si tratta anche del definitivo affermarsi della visione borghese-radicale della famiglia come rapporto tra due soli soggetti, e basato soltanto sull’affettività. Questa posizione soggettivistica-borghese annulla qualsiasi legame con le generazioni precedenti, e ciò stupisce tanto più in un momento in cui la genetica evidenzia come quello che ciascuno di noi è dipenda in larga misura da quello che sono stati i suoi antenati. Il legame con le generazioni passate essendo visto come reazionario, non temo di definirmi tale.
  11. Se posso sposare un maschio della mia specie, perché non una femmina di un’altra specie?
  12. La pena di morte non distoglie il criminale dal delitto, le pene di pochi anni di carcere desacralizzano la vita.
  13. Fo-Rame: la coppia emblema della borghesia italiana radicale di sinistra, quella che per decenni ha egemonizzato la sfera culturale del PCI, infinocchiando piccola borghesia e proletariato.
  14. Non so se credere alla Befana o all’abolizione del finanziamento ai partiti.
  15. Ovunque è visibile il vecchio che avanza. E il nuovo forse è peggio.
  16. Un Dio eterno che si commuove è impensabile. Il tempo è lo scandalo della fede.
  17. Con la Repubblica Presidenziale l’Italia si trasformerà nell’Eden, nei fiumi scorreranno latte e miele, e gli alberi daranno frutta tutto l’anno. E tutti saranno felici e pieni di euro.
  18. Come finirà il Paese in cui è normale che il datore di lavoro guadagni meno del suo dipendente ?
  19. L’ipertrofia dell’informazione è un problema per la democrazia. Ammesso che questa esista davvero.
  20. Anche gli ultimi fatti di cronaca mostrano come l’Italia sia un Paese che galleggia sul Tavor.
  21. Il Bene tende alla contemplazione, il Male all’azione.
  22. Semi-presidenzialismo per semi-cittadini.
  23. L’idea che la lettura sia sempre cosa buona, a prescindere da ciò che si legge e da come lo si legge, rientra nella mitologia.
  24. Per la prima volta nella storia una civiltà ha più paura di sé che delle altre civiltà. Occidente.
  25. Finti poveri, finti ciechi, finti politici, finti scrittori.
  26. La nostra vita è scia di una nave?
  27. Le staminali sono state circonfuse di una tale aura da trasformarsi in un feticcio, maneggiato come un’arma dal risentimento sociale.
  28. L’unica giustizia che si concepisce in Italia è quella contro i propri nemici.
  29. Un santo che non è vissuto come esempio di vita ma come meccanismo erogatore di grazie è puro succedaneo di divinità pagane.
  30. La deformazione dell’altro da sé in mostro, col quale non si può trattare, ma che solo si può eliminare, è tipica del pensiero vittimario e della paranoia persecutoria, di cui gli animalisti sono oggi l’espressione più significativa.
  31. Ricordiamoci sempre che il buon Samaritano era religiosamente eterodosso…
  32. Non elogio a priori chi è “costruttivo”. Anche il Terzo Reich è stato costruito.
  33. “Psychologists are aborted philosophers, and psychoanalysts are aborted wizards”, he said.
  34. Un tempo era il corso della vita a spegnere le illusioni e i sogni della giovinezza. Oggi spesso è la nascita.
  35. La politica, anche quella di sinistra, ha sempre meno bisogno di cultura, sempre più bisogno di spettacolo.
  36. Incapaci per debolezza, paura o viltà di usare la violenza desiderata, hanno scatenato la lingua.
  37. In guerra si muore. Normalità della guerra, che da noi diventa ipocrita tragedia nazionale. “Ma noi siamo in Afghanistan per la pace, non per la guerra”. Ma se in loco gli Altri ci vedono diversamente, come occupanti che girano con i Lince corazzati e non con le spider, per cosa piangeremo? Per la nostra incapacità di vedere la realtà per quello che è? Ma noi non siamo nemmeno in grado di dire “stiamo combattendo una guerra giusta”, perché la Costituzionepiùbelladelmondo ce lo vieta, e la sua idolatria ci rende ipocriti, senza darci la forza di piangere per i morti degli Altri.
  38. Non c’è nulla di più ridicolo che invitare una persona a vergognarsi. In 62 anni di vita non ricordo uno che si sia vergognato su invito.
  39. Anche in televisione, come ovunque nella sfera dell’umano, la posizione centrale è occupata dalla vittima o dall’idolo (due realtà che si possono convertire l’una nell’altra con trapasso anche fulmineo). La posizione laterale è quella del sacerdote sacrificatore e del suo accolito che gli porge il coltello. La funzione è svolta dal giornalista.
  40. Un ragazzino di 11 anni che nel 1944 avesse lanciato una bomba dentro un carro delle SS, lo considereremmo un eroe? Penso di sì… Relativismus.
  41. L’idea di stupidità è un prodotto di menti intelligenti, nato dalla loro esperienza di se stesse.
  42. Pensare il pensabile per salvare il salvabile.
  43. In Italia, il Paese più allergico alle regole, le regole e le norme proliferano incessantemente, cambiano continuamente: è una metastasi.
  44. Le riflessioni di papa Francesco hanno aria dimessa ma molta sostanza (e problematicità). Il rapporto con la Legge è esattamente ciò che ha portato Gesù a morire, e Paolo ad essere Paolo. Dialettica poi tra la Legge e le molte leggi…
  45. Molti hanno bisogno di venerare qualcuno, e di obbedirlo ciecamente, con assoluta fede. Un idolo. Un Grillo d’oro.
  46. Qualsiasi Movimento che si auto-concepisca come l’unico legittimato a rappresentare la società intera è un movimento totalitario.
  47. L’Italia è una repubblica burocratica fondata sulle amicizie.
  48. C’è una falsa umiltà che è irreale, è solo maschera dell’orgoglio luciferino.
  49. Nel peccato di Lucifero vi è anche un errore intellettuale, l’intendere Dio come ciò che non è: potere mimetico.
  50. Il regno di Dio non espelle nessuno, converte i cuori. Il regno che espelle non è di Dio. Gli umani tra loro si espellono e si escludono.
  51. Uno psicologo che discute della felicità è come un bambino che vuole uccidere un elefante col fucile a gommini.
  52. Diciamo che nessun animale è “antispecista” per il semplice fatto che la cultura è una realtà soltanto umana, come ogni posizione di natura morale, come il senso di colpa ecc. ecc. E nessun animale ha il bisogno di combattere ed espellere i suoi stessi cospecifici che abbiamo noi umani. Gli “specisti” e gli “antispecisti” sono due gruppi di umani. Il secondo manifesta la tendenza nichilistica a dissolvere l’umano nel non umano.
  53. L’Italia sta viaggiando in un tunnel. Un tunnel scavato a metà.
  54. Segni di disfacimento socio-culturale: crescono insieme la violenza del linguaggio e la sua imprecisione.
  55. Il concetto tradizionale di famiglia, che io ritengo l’unico dotato di serio fondamento antropologico, presenta una dimensione orizzontale ed una verticale. Da un lato il legame orizzontale tra l’uomo e la donna e i figli hic et nunc, nel presente; dall’altro il legame con le generazioni precedenti e successive. La famiglia da sempre è trans-temporale. Del resto, la stessa scienza contemporanea ci mostra come la nostra identità sia forgiata in grandissima parte dal patrimonio genetico, che ci viene dagli antenati e che doniamo ai figli. Ritenere che qualsiasi legame di coppia sia costitutivo di famiglia è una forzatura, che non a caso si verifica nell’Occidente contemporaneo, in cui a tutti i livelli e in tutte le realtà prevale una visione soggettivistico-nichilistica, all’interno della quale i “diritti” hanno tanto fondamento quanto la loro negazione, sicché infine l’unico arbitro finisce per essere, darwinianamente, la forza.
  56. Nella crisi sistemica che stiamo attraversando ogni Stato è un fragile vascello, ogni individuo un piccolo fuscello.
  57. Lo spettro dei diritti si allarga, nell’ora degli spettri.
  58. Condividere un gergo è rassicurante: ti fa sentire parte di un gruppo, che si distingue per inclusione dell’omogeneo ed esclusione/espulsione dell’eterogeneo. La condivisione del gergo deve essere globale, ed esclude, a sua volta, la possibilità di critica ad uno o più elementi del gergo stesso – critica assimilabile, in qualche modo, ad una profanazione.
  59. Ogni esorcismo è una demonizzazione.
  60. Ogni volta che le TV trasmettono immagini di piazze in rivolta, molti italiani vanno in brodo di giuggiole. Vorrebbero esserci in mezzo, combattere a fianco dei rivoltosi, ma anche no.
  61. La tassa sul macinato rimane lo strumento economico prediletto di tutti i governi italiani.
  62. Diciamolo diversamente. Se per passare l’esame di maturità fosse necessario saper scrivere una (1) pagina in italiano senza alcun errore di grammatica o sintassi, sviste escluse, passerebbe il 10% dei candidati. Forse. Del resto, pare che nemmeno per diventare giornalista televisivo occorra una tale competenza.
  63. Il moralismo ipocrita non vivrebbe senza l’etica sociale, di cui è il parassita. Opporgli l’anarchia morale significa distruggere le basi di una convivenza autenticamente civile, e corrodere alle basi, infine, anche la stessa economia capitalistica, che può funzionare se radicata nel substrato del calvinismo, del cattolicesimo, del confucianesimo, ecc. Ma chi oggi non è ipocrita? Chi non è moralmente anarchico? Nessuno dei due tipi si presenta per quello che è, ma come retto e onesto. Ergo, anche l’anarchico morale è un ipocrita, un portatore di maschera che recita la parte di quel che non è.
  64. Quando nel 2014 gli Americani se ne andranno dall’Afghanistan, e con loro gli Italiani in “missione di pace”, e i Talebani marceranno su Kabul, cosa ci diranno i nostri governanti, che avremo perduto la “missione di pace”?

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