Καὶ εὐθὺς ἦν ἐν τῇ συναγωγῇ αὐτῶν ἄνθρωπος ἐν πνεύματι ἀκαθάρτῳ καὶ ἀνέκραξεν λέγων· τί ἡμῖν καὶ σοί, Ἰησοῦ Ναζαρηνέ; ἦλθες ἀπολέσαι ἡμᾶς; οἶδά σε τίς εἶ, ὁ ἅγιος τοῦ θεοῦ. καὶ ἐπετίμησεν αὐτῷ ὁ Ἰησοῦς λέγων· φιμώθητι καὶ ἔξελθε ἐξ αὐτοῦ. καὶ σπαράξαν αὐτὸν τὸ πνεῦμα τὸ ἀκάθαρτον καὶ φωνῆσαν φωνῇ μεγάλῃ ἐξῆλθεν ἐξ αὐτοῦ.
Allora un uomo che era nella sinagoga, posseduto da uno spirito immondo, si mise a gridare: “Che c’entri con noi, Gesù Nazareno? Sei venuto a rovinarci! Io so chi tu sei: il santo di Dio”. E Gesù lo sgridò: “Taci! Esci da quell’uomo”. E lo spirito immondo, straziandolo e gridando forte, uscì da lui.
Che cos’è uno spirito impuro, immondo, uno πνεῦμα ἀκάθαρτον? Per molti secoli, i cristiani non hanno avuto dubbi: l’essere umano può essere invaso e posseduto dai demoni, intesi come creature personali, che parlano e intendono un solo fine, la distruzione dell’umano e la negazione del bene. L’esorcismo è di conseguenza una pratica della Chiesa, dal tempo degli Apostoli a oggi. A oggi? Mi piacerebbe sapere quanti siano i preti cattolici che credono ancora nel demonio come persona, ai demoni come angeli ribelli. Il demoniaco è stato ricondotto totalmente nell’antropologia. E questo è necessario, ed è un bene. E tuttavia la categoria del diabolico deve essere reinterpretata e mantenuta. In questo senso, l’opera di René Girard è di grande rilevanza.
In-puro, lo spirito di cui scrive Marco è un’entità non morale, ma piuttosto legata ad una sfera religiosa arcaica, nella quale la categoria puro/impuro è fondativa. In questi versetti appare la religione arcaica, nella quale la purità che consente la buona vita viene restaurata con un atto di imperio che è una espulsione. Tuttavia, quello che Gesù espelle non è un capro espiatorio umano, ma qualcosa che imprigiona un umano. La religione arcaica viene totalmente trascesa. Una lettura demitizzante vede nel povero ossesso un folle, in Gesù un liberatore della psiche, un guaritore dell’anima. In questo caso, proprio lo sguardo del folle si dimostra capace di cogliere quello che i sani non vedono, la messianicità del Nazareno. Quello che appare sempre negli Evangeli è la non-colpevolizzazione dei posseduti da parte di Gesù. Egli li libera, e basta. Forse questo fatto è sfuggito alla Chiesa per molti secoli, ma ciò è dovuto al suo strutturarsi come forza di controllo, come potere spirituale-mondano.
L’ha ribloggato su Brotture.