Micronote 19

  1. Troppi pensano per slogan, pregiudizi, mitologemi: non pensano, vivono di emozioni.
  2. Il “mandiamoli tutti a casa” è un’espressione delle viscere: presuppone una differenza qualitativa essenziale tra governanti attuali e governati, che nella realtà non esiste affatto. E’ un’illusione, e le illusioni sono il pane dei demagoghi e dei cialtroni.
  3. Nessuno abbandona il potere, qualunque potere, se non costretto da leggi, avversari, accidenti o morte. Si tratta di una realtà universale evidente, e dunque il risentimento verso i vecchi politici che “non tornano a casa” è del tutto infondato. Li si obblighi, se si è forti abbastanza, altrimenti si taccia.
  4. Il feticismo delle primarie. Dev’essere un concetto marxiano.
  5. Non la fine della Crisi, ma la crisi della Fine.
  6. Un movimento ossessionato dai complotti al suo esterno necessariamente li vedrà proliferare anche al suo interno.
  7. Il Movimento di Grillo & Casaleggio è “liquido”, ma non tutti i liquidi sono trasparenti.
  8. Uno dei segni più negativi della nostra epoca è l’oblio dell’amicizia, che ovunque si accompagna al trionfo dell’eros. L'”amicizia” sopravvive solo come vano fonema, involucro riempito di vomitevole zucchero nei social network.
  9. “Avere le idee chiare” significa molto spesso incapacità di vedere la complessità dei fenomeni. Questa incapacità favorisce la creazione di capri espiatori.
  10. Nel prossimo futuro vedo guerre tra poveri. Ma anche tra ricchi. Ma anche tra ricchi e poveri. Ma forse mi sbaglio.
  11. Ascoltando Giavazzi su La 7: mi è facile comprendere la differenza di sostanza tra le le argomentazioni di un fisico o di un biologo e quelle dell’uomo della strada; mi è difficile afferrare la differenza di sostanza tra le argomentazioni di un economista e quelle di un pinco-pallo.
  12. Noto che chi proclama “via i ladri dal partito!” non si chiede mai come e perché vi siano entrati.
  13. Sovente l’argomentare intessuto di citazioni e citazioni di citazioni nasconde la debolezza del pensiero.
  14. Tra gli intellettuali stanno spuntando apocalittici come funghi. Quasi tutti velenosi.
  15. Non c’è trippa per gatti. Mangeremo la trippa dei gatti. (Le famiglie dei disabili capiranno).
  16. La differenza tra Romney e Obama è molto più chiara di quella tra Renzi e Alfano.
  17. Ormai è chiaro a tutti che gli attuali partiti sono i comitati d’affari della nostra “democrazia”. Affari personali, per lo più, purtroppo.
  18. “Il mondo della finanza guarda con paura alle elezioni italiane”. Ogni creatura razionale guarda con paura alle nostre elezioni.
  19. Se un presidente di regione è onesta vittima dell’altrui corruzione si deve dimettere per inadeguatezza al ruolo. Se è complice idem.
  20. In ogni sfera dell’umano il maggior valore va attribuito a quei comportamenti e modi di essere la cui universalizzazione non può arrecare alcun detrimento all’umanità nel suo insieme. Vale anche nella sfera della sessualità: l’eterosessualità di tutti gli umani è concepibile, l’omosessualità di tutti no.
  21. Ma cosa giustifica l'”allegria” nelle feste politiche?
  22. Società sane non partoriscono governi corrotti.
  23. La condizione in cui versa la maggioranza degli scrittori italiani di oggi: non hanno nulla da raccontare, ma raccontano lo stesso.
  24. Delle idee si ha spesso un’idea vaga…
  25. Spagna e Grecia sono le ganasce. L’Italia in mezzo è la noce.
  26. E’ troppo tardi, in generale.
  27. La classe politica non ama le penne. Nemmeno quelle comprate e vendute.
  28. Un ragioniere torna a casa dalla sua banca, apre il PC, e scarica in FB il risentimento accumulato, attaccando questo e quello, e godendo in cuor suo del marciume universale dilagante. Così sfogatosi, si guarda la partita su Sky.
  29. La pratica dell’inclusione scolastica in Italia mi ricorda la nostra guerra mondiale col fucile modello ’91 e i biplani FIAT CR 42.
  30. Omnia immunda immundis?
  31. I negozi aperti la domenica: un altro segno dell’indifferenziazione che avanza.

 

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