- Troppi pensano per slogan, pregiudizi, mitologemi: non pensano, vivono di emozioni.
- Il “mandiamoli tutti a casa” è un’espressione delle viscere: presuppone una differenza qualitativa essenziale tra governanti attuali e governati, che nella realtà non esiste affatto. E’ un’illusione, e le illusioni sono il pane dei demagoghi e dei cialtroni.
- Nessuno abbandona il potere, qualunque potere, se non costretto da leggi, avversari, accidenti o morte. Si tratta di una realtà universale evidente, e dunque il risentimento verso i vecchi politici che “non tornano a casa” è del tutto infondato. Li si obblighi, se si è forti abbastanza, altrimenti si taccia.
- Il feticismo delle primarie. Dev’essere un concetto marxiano.
- Non la fine della Crisi, ma la crisi della Fine.
- Un movimento ossessionato dai complotti al suo esterno necessariamente li vedrà proliferare anche al suo interno.
- Il Movimento di Grillo & Casaleggio è “liquido”, ma non tutti i liquidi sono trasparenti.
- Uno dei segni più negativi della nostra epoca è l’oblio dell’amicizia, che ovunque si accompagna al trionfo dell’eros. L'”amicizia” sopravvive solo come vano fonema, involucro riempito di vomitevole zucchero nei social network.
- “Avere le idee chiare” significa molto spesso incapacità di vedere la complessità dei fenomeni. Questa incapacità favorisce la creazione di capri espiatori.
- Nel prossimo futuro vedo guerre tra poveri. Ma anche tra ricchi. Ma anche tra ricchi e poveri. Ma forse mi sbaglio.
- Ascoltando Giavazzi su La 7: mi è facile comprendere la differenza di sostanza tra le le argomentazioni di un fisico o di un biologo e quelle dell’uomo della strada; mi è difficile afferrare la differenza di sostanza tra le argomentazioni di un economista e quelle di un pinco-pallo.
- Noto che chi proclama “via i ladri dal partito!” non si chiede mai come e perché vi siano entrati.
- Sovente l’argomentare intessuto di citazioni e citazioni di citazioni nasconde la debolezza del pensiero.
- Tra gli intellettuali stanno spuntando apocalittici come funghi. Quasi tutti velenosi.
- Non c’è trippa per gatti. Mangeremo la trippa dei gatti. (Le famiglie dei disabili capiranno).
- La differenza tra Romney e Obama è molto più chiara di quella tra Renzi e Alfano.
- Ormai è chiaro a tutti che gli attuali partiti sono i comitati d’affari della nostra “democrazia”. Affari personali, per lo più, purtroppo.
- “Il mondo della finanza guarda con paura alle elezioni italiane”. Ogni creatura razionale guarda con paura alle nostre elezioni.
- Se un presidente di regione è onesta vittima dell’altrui corruzione si deve dimettere per inadeguatezza al ruolo. Se è complice idem.
- In ogni sfera dell’umano il maggior valore va attribuito a quei comportamenti e modi di essere la cui universalizzazione non può arrecare alcun detrimento all’umanità nel suo insieme. Vale anche nella sfera della sessualità: l’eterosessualità di tutti gli umani è concepibile, l’omosessualità di tutti no.
- Ma cosa giustifica l'”allegria” nelle feste politiche?
- Società sane non partoriscono governi corrotti.
- La condizione in cui versa la maggioranza degli scrittori italiani di oggi: non hanno nulla da raccontare, ma raccontano lo stesso.
- Delle idee si ha spesso un’idea vaga…
- Spagna e Grecia sono le ganasce. L’Italia in mezzo è la noce.
- E’ troppo tardi, in generale.
- La classe politica non ama le penne. Nemmeno quelle comprate e vendute.
- Un ragioniere torna a casa dalla sua banca, apre il PC, e scarica in FB il risentimento accumulato, attaccando questo e quello, e godendo in cuor suo del marciume universale dilagante. Così sfogatosi, si guarda la partita su Sky.
- La pratica dell’inclusione scolastica in Italia mi ricorda la nostra guerra mondiale col fucile modello ’91 e i biplani FIAT CR 42.
- Omnia immunda immundis?
- I negozi aperti la domenica: un altro segno dell’indifferenziazione che avanza.