Il vertice della Chiesa Cattolica vive nel terrore di uno Zapatero italiano al potere. Questo la rende disponibile ad ingoiare ogni rospo morale, perché sul piatto della bilancia ad equilibrare il peso di Berlusconi scostumato e delle sue donnine stanno le varie istituzioni e rapporti economici e privilegi, ecc., a cominciare dalla scuola cattolica. Insomma: meglio un Berlusconi dongiovanni depravato che un Vendola che promuova testamenti biologici, matrimoni gay e cose del genere. Incudine e martello.
Per me il problema non è nemmeno questo, il declino del prestigio morale della gerarchia cattolica, tra preti pedofili e appoggio a Berlusconi. Il problema è quello del laicato cattolico, le cui voci sono state per anni deboli in pubblico, assenti o quasi dai media. Il pensiero cattolico è rappresentato da preti e vescovi, e basta. La pubblica opinione dentro la Chiesa italiana è stata soffocata da decenni di wojtilismo, e l’unico intellettuale cattolico che venga ascoltato è Messori, ahimè.
Purtroppo nemmeno il laicato cattolico è così assente come dici. Gli spazi editoriali e universitari che gli competono sono stati in gran parte requisiti da ciellini. Ossia da chi più di ogni altro ha contribuito ad accreditare l’immagine di Berlusconi come “uomo della Provvidenza” negli ambienti ecclesiali.
Mi domando: dove sono finite le ACLI?
Mi sbaglierò, ma io comunque percepisco un laicato cattolico debole, spento da decenni di wojtilismo trionfante, e soprattutto privo di autonomia dalla gerarchia ecclesiastica. Insomma, gregge, incapace di produrre pensiero e prassi, sempre guidato dai preti.
così velocemente mi verrebbe da dire che l’orientamento della chiesa non è mai stato dato, nè tantomeno può essere dato dal laicato. forse va anche detto l’assenza dai media di figure laiche cristiane di rilievo non è una censura della Chiesa, ma più probabilmente una censura delle forze che gli si oppongono. chiederei per chiarezza quali potrebbero essere dei laici del passato rappresentativi del dibbattito
ciao,k.
La situazione in verità è molto complessa. L’orientamento in materia teologico-religiosa e quello in materia politica non sono la stessa cosa. L’autonomia politica dei cattolici dopo il Vaticano II è una realtà. Va rilevato che oggi ci sono cattolici in tutti gli schieramenti, e anche nel clero ci sono molte posizioni. Quello che registro è che mancano intellettuali laici cattolici di grande peso, come fu ad esempio Lazzati. Del resto, la nostra tradizione non annovera un Maritain, e la crisi modernista ha lasciato da noi uno strascico, fino ad oggi.
K ha ragione comunque sul fatto che la censura televisiva ed editoriale nei confronti del laicato cattolico è pesante e unica (gli intellettuali cattolici, se non ciellini, non hanno voce su giornali di destra o sinistra)
Lo penso anch’io. Per comparire nei media come cattolico devi essere o un integralista o un prete. La mia risposta è: una fede problematica e libera è inaccettabile dalla gerarchia e del tutto incomprensibile dai “laici-laicisti”.
comunque mi sembra che hai definito con giusta semplicità il doppio vincolo che sembra immobilizzare un po’ tutta la società, i vari pensieri che dovrebbero animarla sembrano tutti strozzati, incapaci di proiettarsi all’esterno, di influenzarsi. non è solo un problema dei cattolici
ciao,k.