Rovine democratiche

Parlamento eletto contro la Costituzione. Perché “incostituzionale” è la legge elettorale. Avverto un forte disagio intellettuale. Una cosa però mi è chiara: chi ha creato il Porcellum e chi lo ha approvato dovrebbe sparire dalla scena politica italiana, per indegnità. Ma ormai è tardi per una vera democrazia in Italia. Non si è mai realmente consolidata, è rimasta uno strumento retorico ad uso dei ceti dominanti (non chiaramente definiti, e variegati), e ora è un ammasso di rovine. E non saranno i barbari Grillini a ricostruirla, perché sono evidenti la loro inadeguatezza politica e impreparazione culturale. Prepariamoci a diventare una mera colonia. Tedesca, forse, o forse anche di molti altri.

Due punti sulla democrazia

Athen - Ostraka (1)

1. Tutte le forme di democrazia per sussistere hanno bisogno di una abbondanza delle risorse, di cui la maggioranza dei cittadini possa trarre beneficio. Per procurarsi le risorse tutte le democrazie hanno necessità di disporre di spazi di sfruttamento al loro esterno. Colonizzazione, Terzo e Quarto mondo da cui trarre beni – sottopagandoli – o lavoro a bassissimo costo, ecc.

2. Già l’esperienza ateniese antica ha dimostrato che la democrazia è un ordinamento instabile, che genera una competizione fortissima per il predominio all’interno dello Stato (nella foto si vedono gli ostraka, ovvero i cocci sui quali i cittadini scrivevano il nome del cittadino di cui era proposto l’esilio – su uno si legge Temistocle, sull’altro Cimone), e tende necessariamente alla produzione di crisi mimetiche, la cui unica soluzione è proiettare l’instabilità all’esterno, mediante la guerra, la conquista e il dominio. Il binomio democrazia-pace come dato a priori è frutto di un abbaglio antropologico.

Il Mito democratico e il nuovo Sacro

zabdi Nicholas Charney

Nella democrazia la violenza, come si è detto, è decisamente più clandestina di quella esposta dall’analisi girardiana tradizionale. La natura clandestina della violenza latente è inestricabilmente connessa con i modi in cui la violenza è posta in atto, e quindi nascosta dal mito democratico, un mito che erroneamente pone lo stato democratico come perfetta incarnazione del governo moderno. Così, a dispetto della centralità della violenza latente, la democrazia continua ad imporsi poiché il mythos della democrazia è stato costruito in modo tale da attribuire valore ai suoi principi essenziali celando nel contempo altri elementi operazionali ai quali questo valore non si può attribuire affatto. Il mito, tuttavia, non è nulla più che la reiterazione narrativa del meccanismo del capro espiatorio dalla prospettiva dei suoi beneficiari: o, secondo le parole di Girard, i miti scaturiscono ” … da crisi sacrificali di cui sono la trasfigurazione retrospettiva, la rilettura alla luce dell’ordine culturale sorto da tale crisi” (La violenza e il sacro, p. 93). Nel caso della democrazia parlamentare canadese contemporanea, dato che la maggioranza formata beneficia direttamente del modo in cui è strutturato il sistema di governo, la probabilità che essa lo cambi, o cambi il mito che sta intorno alla sua legittimità, è nulla. Ogni tentativo di operare in tal senso confliggerebbe direttamente con la sua presunta legittimità che il sistema la ha conferito. Quindi abbiamo scoperto una barriera alla trascendenza del sistema che è inerente al suo disegno. Questa barriera inerente ha solo rafforzato la legittimità del mito democratico, aiutando la sua trasformazione nel sacro. Girard accenna all’importanza di comprendere il sacro come cruciale per la comprensione delle strutture, dal momento che il sacro “regna anche sulla struttura, la genera, l’ordina, la sorveglia, la perpetua o invece la strapazza, la decompone, la metamorfosa e la distrugge” (La violenza e il sacro, p. 316).

Esaminando la struttura della democrazia parlamentare canadese contemporanea possiamo spiegare la presenza di elezioni regolari come adempimento del primo compito del sacro – impedire alla rivalità mimetica di crescere fino al punto di un’imprevedibile violenza e di un collasso sociale completo e irreparabile. Inoltre qualcuno potrebbe sostenere che i termini prescritti per i governi eletti sono l’evidenza del fatto che abbiamo trovato quello cui Girard si riferisce come distanza ottimale dal sacro (La violenza e il sacro, p. 349), dal momento che abbiamo eliminato l’imprevedibilità della rivalità mediante la diffusione della nostra violenza costruttiva assoggettando la nostra gente e le sue visioni del mondo alle elezioni. Il processo assicura che l’ordine sarà ristabilito dopo la dissoluzione della situazione presente. La differenza principale essendo che la scheda segreta ha evidentemente sostituito il sacrificio pubblico come atto calcolato di violenza sanzionata che minimizza il rischio della violenza reciproca.  (da  IL CAPRO ESPIATORIO MODERNO. Comprendere il principio democratico contemporaneo)

Tecnologia, democrazia

La tragedia giapponese si è sovrapposta brutalmente a quella libica, dando forse un colpo decisivo alle speranze degli insorti contro Gheddafi. Nutro il forte dubbio che il Governo italiano stia tergiversando e manovrando per ricucire i rapporti con Gheddafi, forse addirittura sperando in una sua totale vittoria. La cosa sorprendente in tutto il guazzabuglio per me è questa: essendo il Paese occidentale maggiormente coinvolto per ragioni storiche ed economiche, gli eventi ci hanno colti di sorpresa. La nostra intelligence non vale dunque assolutamente nulla, agenti e funzionari dovrebbero essere cacciati a calci nel sedere. D’altra parte, interessi economici (sempre a breve, lo sguardo lungo in questo campo manca) e principi democratici sembrano spesso in conflitto. Il paradosso è che stiamo combattendo da anni in Afghanistan, probabilmente per lasciarlo in mano ai talebani e ai signori della droga, e di fronte a ciò che avviene a due passi da noi giriamo lo sguardo dall’altra parte. Continua a leggere

Democrazia

In una società libera, le idee si esprimono apertamente, e vi è un continuo confronto. Il dibattito e la negoziazione sono lo strumento per risolvere i problemi. Chiunque può assumere una posizione critica nei confronti del Governo. E la democrazia esiste solo là dove è ammesso un dissenso pubblico e organizzato. In Cina, dove la natura militare del leninismo è ancora evidente, dissentire pubblicamente dai timonieri costa caro.