Il piccolo-borghese dell’era tecnotronica, versione riverniciata di quello novecentesco e oggi nuovamente dilagante in Europa, come il suo predecessore tende all’idea categorica. È convinto che (per misteriose ragioni) la verità delle cose si sia rivelata a lui e a quelli come lui, e che di conseguenza tutti coloro che non la riconoscono o la mettono in dubbio siano malvagi, nemici e traditori.
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Mi par di capire che il sogno dell’italiano medio sia quello di mandare a casa qualcuno, almeno una volta nella propria vita. Io manderei a casa quello, lui quell’altro: dev’essere una pseudo-medicina per identità fragili.
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Il vivente si adagia, si adagia
sotto il sole si adagia, si adagia,
il morente si adagia, si adagia,
sotto il baobab si adagia si adagia,
il leone si adagia si adagia,
ha mangiato, e si adagia, si adagia,
la mia capra nell’ombra si adagia, …
lei nell’ombra si adagia, si adagia,
Ma il mio cuore, lui no, non si adagia,
Il mio cuore è un grillo, non si adagia.
(canzone Hadza)
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Passiamo col tempo, non ci fermiamo. Qualcuno di noi ragiona, la maggior parte si attacca alle ragioni collettive, pensa di pensare e non sa nulla.
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Due cose alla maggior parte degli Italiani non dicono nulla: gli alberi e i libri.
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Cerco la disarmonia con me stesso, con gli altri, col mondo.
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Vaghe promesse, immagini mortali,
e ogni penna caduta dalle ali.
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Gli disse un discepolo: “Parlaci del fuoco!”
Rispose: “Se tu ami il fuoco devi prepararti ad amare anche la cenere”.
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Né leggono, né pensano, né sanno, ma parlano.
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Mentre gli appetiti appartengono alla sfera naturale, e la società può regolarli solo parzialmente, strutturandoli in modo da renderli inoffensivi per la collettività, i desideri sono esattamente ciò che tiene insieme la società stessa. Ed ognuna alimenta i suoi, secondo modalità ideologiche. Deve alimentarli da un lato, ma dall’altro deve moderarli, contenerli affinché non diventino esplosivi. Così i desideri di un giovane spartano erano differenti da quelli di un giovane italiano di oggi, mentre i loro appetiti sono, nella sostanza, più o meno gli stessi. Il motivo per farci moderare i desideri può essere il bene della famiglia (e fin qui un italiano ci arriva), o più in generale il bene della collettività e della nazione (e qui un italiano fatica enormemente ad arrivare).
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Ricordo la mia catechista nell’anno 1962, parrocchia dei Gesuati a Venezia, una signora di mezza età, insignificante . Ci permetteva di farle delle domande. Ne ricordo alcune che le feci. Ad esempio questa: “Gesù era un uomo giovane, e anche gli apostoli. Perché i papi sono sempre vecchi?”. E quest’altra, molto più interessante e metafisica: “In paradiso non si va col corpo, solo con l’anima. Allora i beati come fanno a vedersi tra di loro se non hanno gli occhi?”. Devo dire che la risposta alle mie domande (gli altri ragazzini dimostravano meno ardor di conoscenza delle realtà supreme) era quasi sempre “è un mistero”. Ovviamente, il filosofo in erba era del tutto insoddisfatto.
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Qual è il livello di rischio per la mia incolumità personale che si deve manifestare perché il mio non-intervento in una situazione di altrui pericolo spossa sfuggire alle invettive mediatiche da parte dei sempre numerosi deprecatori dell’indifferenza dilagante? Esiste un tale livello di rischio? Se, ad esempio, vedessi un delinquente con un coltello in mano che sta incitando il suo dogo argentino a sbranare un bambino, e non mi lanciassi in soccorso del piccolo, sarei un indifferente o un pauroso? Perché paura e indifferenza non sono affatto la stessa cosa, diciamo. E i deprecatori di indifferenza/paura possono tutti evocare gloriosi esempi di sprezzo del pericolo da parte loro?
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Da almeno 30 anni gli indirizzi generali della scuola italiana sono stati affidati ai pedagogisti (di regime). Il risultato è sotto gli occhi di tutti, del tutto evidente. È stata condotta una guerra totale, una vera Kulturkampf, contro due Nemici: cultura critica e studio. Che infatti nei programmi ministeriali e nelle Buone Scuole non compaiono mai. Per questo, anche, il destino dell’Italia è segnato.
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La nostra Repubblica, essendo nata dalla Resistenza (e da un referendum un po’ torbido), e la resistenza partigiana essendo, come tutti sanno, una forma specifica di guerra, non poteva RIPUDIARE LA GUERRA. E dunque non la ripudia affatto. Ripudia solo la guerra di aggressione, la guerra fascista: non quelle di liberazione, perché si contraddirebbe, e nemmeno quelle difensive. Non poteva essere la nostra, e non è, una costituzione nonviolenta e pacifista.
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Quando ero ragazzo, non sopportavo Cassius Clay, e a ogni suo incontro mi auguravo che fosse sconfitto. Ora lo vedo come uno dei massimi esempi della operazione tipica della religione mediatica mondiale vigente, che consiste nella unificare in un unico soggetto le due figure del santo e del circense.
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ESPATIA
Anche i secondi sogni hanno una fine.
L’erba s’ingrigia, la corrente è gonfia
e tu ritrovi il cane antico che trascina
la sua memoria a riva, e ha la forza
di muovere la coda e di morire.
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Sono al supermercato, è venerdì e compro pesce. Tre branzini, 25 euro. Compro anche vari altri prodotti. Alla cassa l’addetto, dopo che io ho riempito i miei due sacchetti, mi dice: “sono 23 euro e 50 centesimi”. “Ma,” gli dico, “guardi che il conto è sbagliato, solo il pesce costa 25 euro”. Lui mi guarda con occhi bovini, e prima ancora di controllare esclama: “Onesto!”. Lo stupore del cassiere segnala una condizione generale preoccupante. Qui tutti pensano che la correttezza minimale sia rara, rarissima, una cosa da eroi, da deficienti, o da persone bislacche. Questo significa che non solo nei rapporti tra il cittadino e le istituzioni, ma anche nei rapporti quotidiani ed elementari tra le persone, sta svanendo quella fiducia di base senza la quale l’intero sistema si sbriciola e sprofonda nel caos.
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Quando parli degli esseri umani, ricorda sempre che l’unico di loro che tu conosci dall’interno sei tu.
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Uno dei detti più menzogneri che siano mai stati coniati da mente umana è “chi cerca trova”.
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Cosa mi avranno inoculato da bambino per rendermi immune dal tifo calcistico e dall’interesse per gli sport in genere? Non lo so, ma mai di una vaccinazione un umano fu più riconoscente.
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Scrive Edoardo Albinati a p. 976 del suo farraginoso “romanzo” La scuola cattolica: “Il coito lascia un uomo identico a se stesso. Il che lo rende invidioso o preoccupato dei clamorosi cambiamenti che il medesimo atto può invece produrre in una donna”. Come dire: guarda come un po’ di frequentazione della cultura psicoanaliticheggiante può ridurre il cervello di uno scrittore.
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Se si cancella la differenza essenziale tra l’umano e l’animale, cadrà inevitabilmente anche quella tra l’animale e il vegetale. Se ogni animale viene pensato come dotato di soggettività, e lo stesso concetto di animale superiore è abbandonato, allora anche il protozoo sarà pensato come un soggetto. E se il protozoo sarà pensato come soggetto, perché non la diatomea, il cardo, la margherita, e l’insalata che ora sto per mangiare, e la cui vita ho violentemente interrotto?
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Se i Cinque stelle festeggiano e tripudiano
chiedetene ragione ai governanti
ciechi, furbastri, ottusi e tracotanti,
che allevarono masse di ignoranti.
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C’è chi ama l’invettiva e chi intona Casta Diva.
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Penso che il mondo sia pieno di gente che sotto sotto pensa ancora di
comprenderlo, e di avere ancora in mano il Senso della Storia. E spesso sono persone che criticano selvaggiamente le altrui costruzioni del mondo, senza rendersi conto che anche loro ne sostengono una. Anche non volendolo.
