Shivà sono i sette giorni di lutto che gli israeliti osservano per il padre, la madre o un fratello. Durante questi sette giorni si sta in casa, ricevendo parenti, vicini e amici della persona scomparsa. Il romanzo di Lizzie Doron C’era una volta una famiglia (2002, trad. di S. Vogelmann, Giuntina 2009) è il racconto di una shivà, quella della narratrice per sua madre, a Tel Aviv. Durante questa shivà, raccontata giorno per giorno, compaiono numerose figure che evocano il passato della protagonista e della madre. Una madre che viene dal mondo di là, quello in cui è avvenuta la Shoah, mentre la figlia è nata qua, in Israele, è una sabra.
Accogliere nuovi immigrati è sempre difficile. Lo è anche quando le differenze sono limitate, ad esempio quando la religione è la stessa, ma l’accento è differente, la lingua è un’altra lingua. È una legge…
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