Un ebreo marginale 3

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E con questo volume (l’originale è uscito nel 2001, la traduzione italiana di L. De Santis e L. Ferrari è del 2003, l’edizione che ho in mano è la terza) ho finora letto circa 2.400 pagine dell’immane ricerca di John P. Meier Un ebreo marginale (il terzo volume è dedicato a compagni e antagonisti di Gesù). Qui il discorso è sui discepoli, sui Dodici, e su gruppi come i Farisei, i Sadducei, i Qumraniti (la questione degli Esseni). Alla fine si conferma l’immagine di un Gesù sfuggente ad ogni inquadramento, sia per la scarsità del materiale sicuramente storico, sia perché quello solido ci dipinge un uomo davvero singolare all’interno del panorama giudaico a lui contemporaneo, di cui condivide molto, ma certo non tutto, sì che si può assimilare per qualche aspetto ai Farisei, per altri al mainstream religioso ebraico del tempo, per altri ai seguaci di Giovanni, ecc. Ma secondo Meier è caratterizzato dal concepirsi come il profeta escatologico dei tempi ultimi, venuto a segnare l’inizio del regno di Dio su Israele e il mondo, nuovo e definitivo Elia, che vieta il digiuno volontario e invita tutti al banchetto escatologico, del quale la commensalità con pubblicani e peccatori è il piccolo inizio.

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