È un romanzo-saggio Tutto scorre… di Vasilij Grossman (1963, trad. it. di G. Venturi, Adelphi 1987). La storia di un anziano prigioniero politico che alla morte di Stalin torna alla vita civile dopo 27 anni di gulag serve a rivelare la natura dello stato sovietico e la condizione della Russia, sempre priva di ciò che per gli esseri umani è la cosa più importante, la libertà. Sono poco più di duecento pagine, ma di che densità e problematicità! Bellissimo il ritratto delle molte facce di Lenin, tragica la descrizione della persecuzione dei contadini e della morte per fame imposta agli Ucraini. Il tutto sospeso tra il ricordo infantile delle terre del sud dove il protagonista ragazzo, vagando tra boschi e radure, scorgeva le tracce lasciate dalla popolazione che abitava quei luoghi un secolo prima, i Circassi annientati dalla colonizzazione russa dell’Ottocento, e la contemplazione dei luoghi ove si è abbattuto il furore dello…
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