Micronote 26

zab

    1. Noto che molte persone faticano a proseguire la lettura di un testo oltre la seconda riga. La comprensione, poi, è un’altra faccenda, diciamo.
    2. “Per due famiglie italiane su tre lo stipendio non basta”. E come fanno? Media sempre grossolani, purtroppo: uno dei fattori della crisi
    3. Corruzione e inefficienza dei sistemi democratici nelle crisi economiche costituiscono il brodo di coltura del totalitarismo nelle sue varie forme.
    4. Differenza di genere in politica: ad esempio H. Clinton, Condoleezza Rice, Thatcher, Indira Gandhi, Fornero, Cancellieri…
    5. Rispetto alla religione nazionale italiana, il calcio, io sono radicalmente ateo.
    6. Unico Paese ad avere un disperato bisogno di presidenti ottantenni: l’Italia. Siamo il Paese dei nonni.
    7. Dio ci salvi da quelli che vogliono purificare il mondo col ferro e col fuoco invece che combattere il male in se stessi.
    8. Modello Nordest: produzione ad alta intensità di lavoro e bassa tecnologia, compatibile con ignoranza di massa. Fallito.
    9. Si fecero un idolo con le proprie mani, e lo chiamarono Rete.
    10. L’essenziale è visibilissimo agli occhi, per questo si chiudono.
    11. La sensazione che in Italia ogni riforma, in qualsiasi campo, abbia quasi sempre complicato la vita dei cittadini e aggravato il peso della burocrazia. Sarà frutto di una percezione erronea, ma va spiegata.
    12. Chi ha una morale non inveisce contro i moralisti.
    13. Il discrimine tra moralità e moralismo sarà posto da chi non ha alcuna morale?
    14. L’Italia sta fuoriuscendo da ogni cultura: scientifica, tecnica, artistica, letteraria, musicale, industriale…
    15. “Sud dimenticato”, “giovani dimenticati”, “anziani dimenticati”, “scuola dimenticata”, “cultura dimenticata”, “ambiente dimenticato”… Cosa non viene “dimenticato” in Italia? Il calcio.
    16. Le oscure viscere della nazione partoriranno qualche nuovo mostro.
    17. Tutte le nazioni sono sempre incinte. Alcune partoriscono più mostri delle altre, nessuna partorisce angeli.
    18. Pensano che una riga interrotta sia un verso, che tre righe di scrittura siano un aforisma.
    19. Una società nella quale, per conformarti agli altri, devi porre l’anticonformismo tra i tuoi valori supremi.
    20. Tanti arrivano ad una facile comprensione del mondo, adatta alla dimensione della loro mente, e lì si annidano tranquilli, e non li smuovono le cannonate. Il guaio è che la pretendono universale, e col loro metro misurano tutti, e a tutti gli altri attribuiscono le loro stesse pulsioni, i loro stessi desideri, e i loro sogni.
    21. Chi di Rete ferisce di Rete perisce.
    22. La cifra della politica contemporanea non è più Prometeo, come nell’Otto-Novecento: è Proteo.
    23. Da quando l’Italia è uno Stato nazionale, la sua produzione culturale è collassata. I nostri “tesori d’arte” sono tutti di prima.
    24. La pazienza può appartenere solo a chi vive nel tempo, a colui per il quale esiste un presente ed un futuro, all’essere umano. Attribuire la virtù della pazienza ad un Dio concepito come eterno è una insensatezza.
    25. “Benedite quelli che vi perseguitano: benedite e non vogliate maledire” scrive San Paolo nella Lettera ai Romani. Dunque, il “vaffanculo” ai cristiani è interdetto. O no?
    26. Una non-nazione può esprimere solo una non-politica.
    27. L’Era della Tecnarchia è iniziata, ma non ce ne siamo ancora accorti.
    28. Dilagano le rivalità, e con esse li scandali. Tanto più la gente è prona alla rivalità, tanto più è soggetta a scandalizzarsi. La situazione italiana è una perfetta dimostrazione della validità della teoria mimetica girardiana.
    29. Una delle piaghe del nostro tempo è l’uso approssimativo e irresponsabile delle parole, massime in politica.
    30. Ci sono circostanze storiche in cui non esiste alcuna “alternativa” praticabile. Se ne può prendere atto, oppure illudersi. Scelga chi può.
    31. L’italiano medio si sente gravato da obblighi e costrizioni, di cui cerca di liberarsi e di cui si lamenta senza sosta, non si sente impegnato da doveri. I doveri li attribuisce solitamente agli altri, insieme alla colpa di trascurarli. Spesso, tuttavia, egli riveste il proprio piacere dell’abito del dovere.
    32. Il pericolo maggiore per la mente critica sta nell’esercizio della continua denuncia del conformismo e della stupidità altrui: ovvero anche la mente critica più critica sta dentro il meccanismo sacrificale, dentro il principio di espulsione, e non può evitare l’incessante produzione di capri espiatori. Nel momento in cui la mente critica, a evitare il sospetto di narcisismo, si appella ad un principio trascendente, al cui servizio proclama di mettersi, non sfugge al sospetto di autoalienazione, operata al solo fine della propria giustificazione.
    33. La vera piaga nazionale è quella dei falsi validi.
    34. L’insonnia della Rete genera mostri.
    35. Di per sé, la “perdita di sovranità” non è un male. L’Italia nel 1915 e nel 1939 era sovranissima…
    36. A Destra, a Sinistra, e tra il frinire dei Grilli, uguale rimane il profumo dei soldi.

Un pensiero su “Micronote 26

  1. 25: “…perchè così facendo metterai dei carboni ardenti sulla sua testa e il Signore ti ricompenserà…”
    Prv 25,22
    Altro che vaffa, quello serve per il rumore di fondo, come le elitre dei grilli.

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