- Noto che molte persone faticano a proseguire la lettura di un testo oltre la seconda riga. La comprensione, poi, è un’altra faccenda, diciamo.
- “Per due famiglie italiane su tre lo stipendio non basta”. E come fanno? Media sempre grossolani, purtroppo: uno dei fattori della crisi
- Corruzione e inefficienza dei sistemi democratici nelle crisi economiche costituiscono il brodo di coltura del totalitarismo nelle sue varie forme.
- Differenza di genere in politica: ad esempio H. Clinton, Condoleezza Rice, Thatcher, Indira Gandhi, Fornero, Cancellieri…
- Rispetto alla religione nazionale italiana, il calcio, io sono radicalmente ateo.
- Unico Paese ad avere un disperato bisogno di presidenti ottantenni: l’Italia. Siamo il Paese dei nonni.
- Dio ci salvi da quelli che vogliono purificare il mondo col ferro e col fuoco invece che combattere il male in se stessi.
- Modello Nordest: produzione ad alta intensità di lavoro e bassa tecnologia, compatibile con ignoranza di massa. Fallito.
- Si fecero un idolo con le proprie mani, e lo chiamarono Rete.
- L’essenziale è visibilissimo agli occhi, per questo si chiudono.
- La sensazione che in Italia ogni riforma, in qualsiasi campo, abbia quasi sempre complicato la vita dei cittadini e aggravato il peso della burocrazia. Sarà frutto di una percezione erronea, ma va spiegata.
- Chi ha una morale non inveisce contro i moralisti.
- Il discrimine tra moralità e moralismo sarà posto da chi non ha alcuna morale?
- L’Italia sta fuoriuscendo da ogni cultura: scientifica, tecnica, artistica, letteraria, musicale, industriale…
- “Sud dimenticato”, “giovani dimenticati”, “anziani dimenticati”, “scuola dimenticata”, “cultura dimenticata”, “ambiente dimenticato”… Cosa non viene “dimenticato” in Italia? Il calcio.
- Le oscure viscere della nazione partoriranno qualche nuovo mostro.
- Tutte le nazioni sono sempre incinte. Alcune partoriscono più mostri delle altre, nessuna partorisce angeli.
- Pensano che una riga interrotta sia un verso, che tre righe di scrittura siano un aforisma.
- Una società nella quale, per conformarti agli altri, devi porre l’anticonformismo tra i tuoi valori supremi.
- Tanti arrivano ad una facile comprensione del mondo, adatta alla dimensione della loro mente, e lì si annidano tranquilli, e non li smuovono le cannonate. Il guaio è che la pretendono universale, e col loro metro misurano tutti, e a tutti gli altri attribuiscono le loro stesse pulsioni, i loro stessi desideri, e i loro sogni.
- Chi di Rete ferisce di Rete perisce.
- La cifra della politica contemporanea non è più Prometeo, come nell’Otto-Novecento: è Proteo.
- Da quando l’Italia è uno Stato nazionale, la sua produzione culturale è collassata. I nostri “tesori d’arte” sono tutti di prima.
- La pazienza può appartenere solo a chi vive nel tempo, a colui per il quale esiste un presente ed un futuro, all’essere umano. Attribuire la virtù della pazienza ad un Dio concepito come eterno è una insensatezza.
- “Benedite quelli che vi perseguitano: benedite e non vogliate maledire” scrive San Paolo nella Lettera ai Romani. Dunque, il “vaffanculo” ai cristiani è interdetto. O no?
- Una non-nazione può esprimere solo una non-politica.
- L’Era della Tecnarchia è iniziata, ma non ce ne siamo ancora accorti.
- Dilagano le rivalità, e con esse li scandali. Tanto più la gente è prona alla rivalità, tanto più è soggetta a scandalizzarsi. La situazione italiana è una perfetta dimostrazione della validità della teoria mimetica girardiana.
- Una delle piaghe del nostro tempo è l’uso approssimativo e irresponsabile delle parole, massime in politica.
- Ci sono circostanze storiche in cui non esiste alcuna “alternativa” praticabile. Se ne può prendere atto, oppure illudersi. Scelga chi può.
- L’italiano medio si sente gravato da obblighi e costrizioni, di cui cerca di liberarsi e di cui si lamenta senza sosta, non si sente impegnato da doveri. I doveri li attribuisce solitamente agli altri, insieme alla colpa di trascurarli. Spesso, tuttavia, egli riveste il proprio piacere dell’abito del dovere.
- Il pericolo maggiore per la mente critica sta nell’esercizio della continua denuncia del conformismo e della stupidità altrui: ovvero anche la mente critica più critica sta dentro il meccanismo sacrificale, dentro il principio di espulsione, e non può evitare l’incessante produzione di capri espiatori. Nel momento in cui la mente critica, a evitare il sospetto di narcisismo, si appella ad un principio trascendente, al cui servizio proclama di mettersi, non sfugge al sospetto di autoalienazione, operata al solo fine della propria giustificazione.
- La vera piaga nazionale è quella dei falsi validi.
- L’insonnia della Rete genera mostri.
- Di per sé, la “perdita di sovranità” non è un male. L’Italia nel 1915 e nel 1939 era sovranissima…
- A Destra, a Sinistra, e tra il frinire dei Grilli, uguale rimane il profumo dei soldi.

25: “…perchè così facendo metterai dei carboni ardenti sulla sua testa e il Signore ti ricompenserà…”
Prv 25,22
Altro che vaffa, quello serve per il rumore di fondo, come le elitre dei grilli.