Micronote 23

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  1. I casi sono due: o i digiuni della sete di Pannella sono falsi, oppure la sua fisiologia è superumana, e va studiata dagli scienziati.
  2. La più grave malattia che affligge gli intellettuali è il considerare imbecilli tutti gli umani tranne se stessi.
  3. La Fiat e il Vaticano
    Si tengono per mano
    Insieme a Mario Monti
    Per risanare i conti.
  4. Conflitto di interessi, conflitti di interessi, conflitti interessanti, interesse in conflitti, interessi in conflitti.
  5. C’è qualcuno che pensa che vi sia ancora spazio per giornali cartacei di sinistra, a parte quel presuntuoso di Telese? Mah…
  6. Il “politicamente corretto” tende a convertirsi nel suo opposto. Non me ne stupisco affatto.
  7. Morte alle tasse o tasse alla morte?
  8. Quel che per alcuni è nutrimento vitale, per altri è veleno.
  9. Quando il governo del Paese passerà dalla Ragioneria alla Ragione?
  10. Alle prossime elezioni si presentano sicuramente: un partito socialdemocratico con varie anime; un movimento tecnarchico con varie anime e conflitti di interesse; un movimento populista monocratico con un conflitto di interesse preminente; un movimento anarco-populista; una galassia giustizialista. Forse esisterà qualche altra opzione.
  11. Per il disgusto profondo che l’intellettuale prova di fronte alla società e all’economia c’è un rimedio sovrano: una poltrona.
  12. A scorrere FB sembra che non vi sia affatto un Pensiero Unico dominante.
  13. Dovendo scegliere, tuttavia, preferisco il tristo Montezuma all’allegro Satiro di Arcore.
  14. Non so se intorno ai politici italiani ci siano più scorte o più escort.
  15. Il popolo italiano lo vedo come un albero che ha qualche ramo e qualche radice sani, ma il tronco interamente marcio. Le radici non le vedo: forse non ci sono.
  16. Si avvicinano le elezioni: tempo di promesse, per lo più irragionevoli e vane.
  17. Detto chiaramente: non c’è alcuno che oggi io voterei con fiducia. Nella mia mente i politici italiani sfilano in ordine crescente o decrescente di repellenza. Voterò il meno repellente. Ovviamente, la repellenza è un dato del tutto soggettivo: conosco gente a cui prendere in mano un pipistrello fa schifo e orrore, io lo tengo senza problemi nel palmo.
  18. Chiunque parli della Lega, tenga sempre presente il suo nome completo e il suo statuto, e la prenda sul serio.
  19. Porcellorum pater porcus est.
  20. Dunque, io apparterrei al 46% degli Italiani contrari alle nozze gay. Vabbè, son sempre stato in minoranza…
  21. Chissà quali categorie sociali non saranno affatto rappresentate nel Parlamento prossimo venturo… Gli avvocati?
  22. La televisione è un luogo di molte falsificazioni, per essenza del mezzo stesso. Come stupirsi del fatto che l’uomo che è il massimo rappresentante della televisione in Italia sia anche il massimo rappresentante della menzogna?
  23. Tutte le democrazie moderne sono uscite da una qualche guerra civile, e non c’è alcuna garanzia divina che non possano prima o poi ricadervi.
  24. Si riempiono tutti la bocca con la “società civile”. Ficchiamoci la cantante, la sportiva, il presentatore, il giornalista. Competenza politico-economico-amministrativa? Naturalmente, operai, impiegati, insegnanti, ecc. non fanno parte della società civile…
  25. Perché ci sono più fedeli nei santuari che nelle chiese? Perché la gente è superstiziosa, chiede miracoli, ha più fede in Padre Pio che in Gesù, e non vuole diventare migliore, ma solo stare meglio e godersi la vita, o conservarsela.
  26. Una democrazia in cui le parti si rispettino vicendevolmente e si legittimino reciprocamente in Italia (e forse non solo in Italia) è una mera illusione. Ogni schieramento politico, infatti, presuppone che quello avversario sia in qualche modo complice di una forma di oppressione, portatore di una sorta di tirannide. E l’oppressione e la tirannide non possono ricevere legittimazione alcuna.
  27. Nel nostro Parlamento non c’è mai vera discussione, perché le parti non si ascoltano cercando di comprendere le altrui ragioni, ma si combattono. Il modello sotteso ad ogni discorso di parlamentare italiano, per ignorante o sgrammaticato che sia, è il Cicerone contro Catilina o Marco Antonio.
  28. L’uomo non unisca ciò che Dio ha separato.
  29. Politici e aspiranti politici che fra loro si accusano di mirare solo alle poltrone. Disgustoso. Eliminiamo le poltrone: o sedie o troni.
  30. Frutti avvelenati, veleni fruttuosi. Nella politica italiana attuale direi: veleni fritti e rifritti.
  31. Definisco libera una società in cui il dissenso non violento – anche radicale – nei confronti del potere vigente e delle strutture della società stessa e degli assetti dello Stato può essere formalmente e liberamente organizzato, ed espresso senza alcuna conseguenza negativa per chi lo esprime.
  32. Puliscono le liste. E lo sporco dove lo mettono?
  33. Dunque: o si è relativisti o non lo si è. Se si è relativisti, nulla deve essere sottratto al relativismo stesso, e quindi anche il concetto di crudeltà è relativo ai tempi ai luoghi alle persone. Dunque è del tutto assurdo inveire contro pratiche che a me sembrano crudeli e all’altro no. Poiché nulla è crudele oggettivamente. Se invece si pensa che eista una crudeltà in sé, invariabile a prescindere da tempi e costumi, allora si è antirelativisti, e bisogna ragionare in tutto di conseguenza. Ma non si può essere un po’ relativisti e un po’ assolutisti, per la contraddizione che non lo consente.
  34. Narcisismo e autocelebrazione imperversano ovunque, e non è un caso. Poiché il narcisismo dell’uomo politico attira elettori e voti, chi non è narcisista deve sforzarsi di apparire tale nei media.
  35. L’accetta è uno strumento indispensabile al boscaiolo. Nella discussione politica e nell’interpretazione delle umane cose il suo uso non è raccomandabile.
  36. Che tutti i problemi possano essere risolti è una forma di fede. Di alcuni si può dire che è già molto se si riesce a formularli chiaramente come problemi. Nell’attuale campagna elettorale anche questo non avviene, e regnano l’oscurità, la frode e l’autoinganno.
  37. Non c’è più trippa per gatti. Solo per volpi, sciacalli, iene e caimani.
  38. Gli “impresentabili”: gente coi vestiti sporchi e sdruciti, che puzza e non si lava, abita in tuguri e non sa come sbarcare il lunario. Giustamente i partiti se ne sbarazzano.
  39. L’Italia è il Paese in cui un paparazzo ricattatore può diventare un semieroe.
  40. Non riuscite a fare riforme e parlate di rivoluzioni. Incivili!
  41. Dagli anni Venti in poi, il massimalismo nelle sue varie forme ha sempre condotto la Sinistra italiana alla sconfitta. Sempre, inevitabilmente.
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