Papavero

Il tempo della fioritura è breve, suggerisce la contemplazione di un papavero. C’è l’espansione della vita e c’è il suo ritrarsi. Conosco pochi umani che sappiano rappresentarsi serenamente il ritrarsi della propria vita. Conosco pochi umani che contemplando un papavero vedano se stessi.

Risponde al sole l’immagine fugace,
si ritrarrà dal libro dei presenti
la memoria che reggi tu, lo stelo,
astro d’amor che si soave ardi.

Il ladro della guerra e della pace,
l’ospite, si annida e tu lo senti
falco delle tue brame, la tua notte,
pietra delle faville e dei tormenti.

16 pensieri su “Papavero

  1. Papaveri!!Non li vedo più..o sono io loro a non vedermi?come le lucciole,che fine hanno fatto?
    Api poche quest’anno…hmmm..che sia finito il mondo?
    abbraccio a Voi.Dolce notte

  2. Sono quasi spariti come i campi di grano, come i fiordalisi che lo accompagnavano, da sempre esprimono la caducità della vita, eppure bellissima, fragile al vento e forte allo stelo del grano . I papaveri sorridono, alla sera colano rimmel. Buon pomeriggio!

  3. Sui campi delle Fiandre

    Sui campi delle Fiandre sbocciano i papaveri
    in mezzo a tante croci, che, in lunghe file uguali,
    segnano il nostro posto, una per ciascuno.
    Nel cielo ancora volano le allodole cantando,
    ma il rombo dei cannoni confonde quella voce.

    Noi siamo i morti uccisi dalla guerra.
    Non molti giorni fa eravamo vivi:
    ci sorrideva l’alba
    ed il tramonto ci affascinava con i suoi colori,
    noi amavamo ed eravamo amati.
    Ed, ecco, riposiamo sui campi delle Fiandre.

    Proseguite voi la nostra lotta contro il nemico per la libertà.
    Le nostre mani cadono, ma a voi la torcia passano
    degli ideali eterni d’ogni uomo.
    Siano le vostre mani ormai a tenerla in alto.
    Se non ricorderete perché noi siamo morti,
    più non avremo pace ne’ riposo,
    pur se nei campi aperti delle Fiandre
    seguiteranno a crescere i papaveri.
    ———————————————————————————————————————————
    Fu un ufficiale medico canadese durante la Prima Guerra Mondiale, il tenente colonnello John McCrae, a descrivere poeticamente i campi del Belgio fioriti di papaveri e cadaveri nella sua famosa “In Flanders Fields” (“Nei campi delle Fiandre”), che scrisse il 3 maggio 1915 dopo aver assistito alla morte di un caro amico, il ventiduenne tenente Alexis Helmer.

    Fabio Buonasera,per variare sul tema….mille papaveri rossi di F.De Andrè.
    Il papavero non è solo un fiore..Ciao

  4. Chi vede un campo di papaveri rossi
    non lo dimenticherà mai più
    assomiglia che la terra sorrida
    alzando al cielo come un grido di sangue
    la più dolce e inimmaginabile melodia
    uscita dal cuore , riempito di nuova e nascente energia.

  5. Nelle ricorrenze belliche, e a novembre, non è raro vedere, nel mondo anglosassone, persone con papaveri al bavero della giacca. Spesso papaveri di cartone, ma sempre portati con orgoglio

  6. Ciao carissimno Fabio se non fosse per gli usi e abusi che ne fa il genere umano sarebbe di portarlo agli alti onori. Ciao Fabio e grazie per il tuo invito…Gia

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