Il vecchio pozzo, 1970, trad. di B. Ventavoli, Einaudi 2011. Magda Szabó narra la sua fanciullezza. Il vecchio pozzo è quello delle memorie dei tempi lontani, che restituisce una vita che non c’è più. C’è qualcosa che rende così interessanti le memorie private, i ricordi di vite che non assomigliano alla nostra. Un elemento universale, la risalita all’indietro nel tempo, il risorgere nella narrazione di quel che dovrebbe essere morto. Una narrazione che ognuno può fare a se stesso, come se altre orecchie umane potessero ascoltarlo. Una serie infinita di cerchi concentrici, di echi e di rifrazioni.
