Bronislaw Malinowski, nel suo libro del 1926 Crimini e costumi nelle società selvagge, si occupa a lungo delle usanze della tribù melanesiana dei Napu-litanu. Presso quella gente, celebre tra tutte le tribù vicine per la musica e le canzoni, che spesso esaltano un modello di vita parassitario e banditesco, il problema fondamentale non è tanto quello delle risorse, che gli ingegnosi Napu-litanu sono abilissimi a procurarsi, quanto quello dello smaltimento dei rifiuti, che essi producono in quantità sovrabbondante. Per questo, il capo che essi eleggono ogni cinque anni, e che scelgono tra coloro che dispongono delle ricchezze più ingenti, deve anzitutto promettere di tenere libero il villaggio dai rifiuti che lo appestano. Oltre alle ricchezze, poi, il capo deve anche dimostrare una prodezza sessuale superiore alla media, ed essere in grado di deflorare le fanciulle che le famiglie gli offrono continuamente per ingraziarselo. Se un capo dei Napu-litanu fallisce ripetutamente nella lotta contro i rifiuti, ha il potere di conferire poteri ad un uomo che si distingua per capacità organizzative, assegnandogli un ruolo che esiste solo presso questa gente. Colui che è scelto viene chiamato bertulasu. Il capo garantisce al bertulasu onore e gloria e donne, ma se anche il bertulasu fallisce, allora sul capo tribù vengono riversate contumelie di ogni genere, e il consesso degli uomini eminenti lo dichiara bunga-bunga. Il bunga-bunga assume uno statuto sacrificale, e se fallisce anche nella deflorazione delle fanciulle viene estromesso dal potere, e i Napu-litanu cercano un nuovo capo. Le tribù circonvicine, secondo Malinowski, sono solite deridere i Napu-litanu per queste loro usanze.

una cosa è certa:
nelle tribù certe usanze vengono rispettate, non esiste soprassedere….
i compromessi.
questo ho sempre ammirato, delle tribù…