L’apocalisse non è altro, in definitiva, che la realizzazione di un’astrazione, un adeguamento del reale a un concetto; e bisogna avere la lucidità di dire che sono gli uomini stessi a tendere verso l’annientamento. È la legge implacabile del duello, precisatasi nel primato della difesa sull’attacco. Gli uomini si distinguono in questo dagli animali, che riescono a contenere la loro violenza con quelle che gli etologi chiamano gerarchie di dominanza. Gli uomini, al contrario, non riescono a contenere questa reciprocità, perché si imitano troppo, rassomigliandosi sempre di più e sempre più in fretta. (51)
Questo è per me il nodo dei nodi: Girard è colui che ha pensato con estrema lucidità il nascere della violenza dall’uguaglianza, dal venir meno della differenza, dalla tendenza verso l’indifferenziato. Qui il suo distacco dalla sensibilità (vittimaria) dell’ugualitarismo assoluto contemporaneo è anch’esso assoluto.