Antisemitismo nella Bibbia

Reca come sottotitolo Indagine sul Vangelo di Giovanni il bel libretto di Rudolf Pesch Antisemitismo nella Bibbia? (Antisemitismus in der Bibel? , 2005, trad. it. di M. Faggioli, Queriniana 2007). Il testo giovanneo, cui sono state nel tempo attribuite forti valenze gnostiche e un antisemitismo addirittura virulento, viene finemente analizzato da Pesch, che arriva alla conclusione che 1) Giovanni non è affatto gnostico; 2) non solo non è antisemita,  e semmai è interno alla logica del profetismo biblico, ma appartiene pienamente alla tradizione ebraica, dalla quale il Cristianesimo scaturisce. Le 160 pagine di Pesch sono ricche di riferimenti e fortemente argomentate. Riporto un passo che mi sembra molto significativo.

L’ODIO CHE COLPISCE ISRAELE, COLPISCE ANCHE LA CHIESA

La chiesa, che soccombe o rimane prigioniera dell’antigiudaismo, espelle l’ebreo Gesù – come gli avversari di Gesù in Israele lo volevano espellere dal popolo di Dio come falso Messia. Nella storia, a partire dalla morte di Gesù è diventato chiaro che la radice più profonda dell’antigiudaismo o dell’antisemitismo è la resistenza contro la presenza del vero e unico Dio nel nostro mondo, presenza che mette in questione ogni autodivinizzazione.
L’odio, che ha colpito e colpisce Israele, non è un normale odio dello straniero, ma è la ribellione contro una misura – che non dipende da noi – di diritto, giustizia e fedeltà alla comunità, il rifiuto di una volontà assoluta di legarci al Creatore e Signore, l’ostacolare la luce sull’invidia e la falsità nel mondo, una luce in cui ognuno appare come colui che è. E l’odio, che colpisce Israele, colpisce sempre anche la chiesa – sia dall’esterno, sia dall’interno.

L’ANTISEMITISMO “CRISTIANO”
È UNA PARTICOLARE PERVERSIONE

L’antisemitismo “cristiano” se la prende con gli ebrei perché hanno donato il Messia al mondo. Era un caso che i teologi cristiani durante il cosidetto Terzo Reich cercarono di portare la prova che Gesù era un ariano e non un ebreo? e che il movimento Pamjat in Russia oggi parli di Gesù come un assiro e che la teologia della liberazione palestinese ne faccia un palestinese?
L’antisemitismo cristiano è una caduta dal cristianesimo, si traveste con la menzogna e si snatura. È dello stesso genere della caccia agli eretici e alle streghe. Come può un albero desiderare che marciscano le stesse radici che lo sostengono?
Non si può venire a capo di un tale fenomeno in maniera razionale, data la sua infondatezza. I teologi di Israele lo avevano messo in luce già da lungo tempo, quando nei Salmi 35,19 e 69,5 avevano parlato di “odio senza motivo” contro i giusti nel popolo di Dio. La tradizione ebraica ha chiamato anche l’odio senza motivo tra gli ebrei stessi come motivo per la distruzione del tempio – il luogo della riconciliazione con Dio.
Il Gesù di Giovanni parla seguendo completamente questa linea: «Se non avessi fatto in mezzo a loro opere che nessun altro mai ha fatto, non avrebbero alcun peccato; ora invece hanno visto e hanno odiato me e il Padre mio. Questo perché si adempisse la parola scritta nella loro Legge: “Mi hanno odiato senza ragione”» (15,24-25).

( pp. 77 – 78 )

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