Ragione, desiderio

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L’uomo che vive secondo il dettame della sola ragione è una mera astrazione. In ogni caso bisognerebbe stabilire prima di quale ragione si parli. La sapienza filosofica greca ha sempre pensato che il vivere secondo ragione consista nell’adeguarsi all’ordine del mondo e al movimento circolare dei cieli: nell’intendersi parte di un tutto razionale e divino l’uomo trova realizzazione e felicità. La sapienza tragica degli stessi Greci, di contro, vede nel mondo umano il trionfo dell’ingiustizia e della violenza, che solo il sacrificio può placare. Anche qui vi è una ragione: non vedere che alla base dell’umano sta la violenza è infatti obnubilamento e follia. Se tutti gli umani morissero “sazi di giorni” di morte naturale in tarda età, forse la morte non sarebbe un problema. Ma basta volgersi intorno e si vede che non è così, e così non è mai stato: muoiono i bambini, e la violenza miete vittime innocenti.
Il mondo non è l’habitat ideale per un intelletto geometrico.
Una volta assunto che il Desiderio è per sé buono, e questo è atto costitutivo dell civiltà occidentale, che rende da sempre problematico il suo essere Christianitas, si hanno conseguenze a catena, che necessariamente portano agli abominii del presente, in cui si arriva a porre in questione lo stesso tabù dell’incesto (anche in ciò Wagner è stato precursore, con Sigmund e Siglinde). Se il Desiderio è buono, tutto ciò che si oppone ad esso è cattivo. E arcicattiva è dunque la Chiesa. Dove porre il limite tra il lecito e l’illecito, tra il giusto e l’ingiusto, se il Desiderio è il nostro dio?
Occorre poi tener presente che il Desiderio ha natura mimetica. L’anima del bambino non sa cosa deve desiderare, e lo impara dal gruppo sociale cui appartiene, in primis dalla famiglia. Ed ogni società ha insegnato ai suoi figli come e cosa desiderare. Mediante modelli. Ai piccoli spartani si dava, ad esempio, il desiderio per noi incomprensibile di morire in battaglia. E tuttavia ogni società aveva dei criteri per distinguere i desideri buoni da quelli negativi. È questo criterio che noi non abbiamo più. In Occidente pare che il criterio sia quello della violenza, ovvero l’idea che debba essere ritenuto lecito e praticabile tutto ciò che non comporti violenza sull’altro. Umano, animale, pianta: la sfera dell’altro si allarga. Il fatto è, però, che la violenza è una componente essenziale dell’umano, ed è intrinsecamente legata al desiderio, e risulta assai difficile scatenare quest’ultimo senza che anche la violenza, in modi diversi, si liberi e dilaghi. Ma questo oggi non si vuol vedere, anche perché senza Desiderio illimitato i meccanismi della nostra societa della crescita illimitata si incepperebbero. È una contraddizione insanabile.

3 pensieri su “Ragione, desiderio

  1. vivere di sola ragione è un vivere arido e superficiale, non ti fa entrare nella sostanza delle cose per viverle a fondo, in tutta la loro essenza.
    i desideri sono importanti, ma credo che la difficoltà stia nello stabilire quale sia il desiderio buono e quale sia quello cattivo, il desiderio come necessità è buono, il desiderio come brama è pericoloso…

    Ammiro sempre la tua capacità di condensare in poche righe il fulcro di un pensiero profondo.
    Buona domenica Fabio
    C.

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