Rileggendo Simone Weil sul Covile.
Rileggendo Simone Weil sul Covile.
Il cristianesimo primitivo ha fabbricato il veleno della nozione di progresso mediante l’idea della pedagogia divina che forma gli uomini per renderli capaci di ricevere il messaggio del Cristo. Questo s’accordava con la speranza della conversione universale delle nazioni e della fine del mondo come fenomeni imminenti. Ma poiché nessuna delle due si era verificata, dopo sedici o diciassette secoli questa nozione di progresso è stata prolungata al di là del momento della rivelazione cristiana. Quindi doveva rivoltarsi contro il cristianesimo. (III, 349-350) Continua a leggere
La prescrizione secondo la quale l’unione carnale va compiuta solo per avere figli va certamente interpretata in modo ben più severo di quanto non faccia la Chiesa; non nel senso che la possibilità di avere figli legittima l’unione carnale; ma nel senso che, avendovi rinunciato del tutto, la si realizza un piccolo numero di volte in tutta la vita per obbedienza alle parole “crescete e moltiplicatevi”; a meno che una vocazione invincibile proibisca anche questo. Così non ci sarebbe quasi differenza alcuna tra un padre di famiglia e un monaco, quanto alla castità.
Certo questa non è una cosa da tutti. Ma neppure amare Dio è cosa da tutti. (III, 342-343) Continua a leggere
Il male altro non è che la distanza tra Dio e la creatura (III, 311).
Il male nella Bibbia e nella tradizione ebraico-cristiana viene detto nei termini dell’allontanamento della creatura dal Creatore. Ma questo allontanamento non è la Creazione stessa. L’incompatibilità del pensiero weiliano col Cristianesimo è qui. Per Simone Weil la lontananza da Dio è nella creaturalità stessa, nella ek-sistentia da e di fronte a Dio. Che è esattamente, per Dio, la condizione del suo amore. Infine, per la Weil esistere è male.
Fecondazione. Il seme deposto da un uomo in una donna e che diventerà, se si dà concepimento, un essere umano, deve contenere un’energia trascendente rispetto all’energia vitale come l’energia vitale rispetto all’energia meccanica, chimica, elettrica, e questa rispetto al calore. Se il seme, invece di essere espulso, viene distrutto nel corpo dell’uomo, liberando questa energia – come la distruzione del legno in cenere libera energia meccanica e termica – l’uomo dispone di un’energia superiore a tutto ciò che egli potrebbe ottenere altrimenti. Questa captazione di energia superiore è la castità.
[Le donne posseggono questa fonte? La loro inferiorità per quanto concerne il genio e anche rispetto a certi aspetti della santità è dovuta a questo?] (III, 297) Continua a leggere
Gli Ebrei, questo manipolo di sradicati ha causato lo sradicamento di tutto il globo terrestre. Il ruolo avuto nel cristianesimo ha fatto della cristianità una cosa sradicata rispetto al suo passato. Il tentativo di un nuovo radicarsi operato dal Rinascimento è fallito, perché orientato in senso anticristiano. La tendenza dei «lumi», XVIII secolo, 1789, laicismo, ecc., ha infinitamente accresciuto lo sradicamento a causa della menzogna del progresso. E l’Europa sradicata ha sradicato il resto del mondo con la conquista coloniale. Il capitalismo, il totalitarismo fanno parte di questa progressione nello sradicamento; gli antisemiti, naturalmente, propagano l’influenza giudaica. Gli Ebrei sono il veleno dello sradicamento. Ma ancor prima che essi iniziassero a sradicare col veleno, l’Assiria in Oriente, Roma in Occidente avevano sradicato con la spada. (III, 295-296) Continua a leggere
Dio fa a Mosè e Giosuè promesse puramente temporali, in un’epoca in cui l’Egitto era teso verso la salvezza eterna dell’anima. Gli Ebrei, avendo rifiutato la rivelazione egiziana, hanno avuto il Dio che meritavano. Dio carnale e collettivo che, fino all’esilio, non ha parlato all’anima di nessuno. (A meno che, nei Salmi…?)
Parlare di “Dio educatore” a proposito di questo popolo è una burla atroce.
Di che stupirsi se c’è tanto male in una civiltà – la nostra – viziata alla base, nella sua stessa ispirazione, da questa orribile menzogna? – La maledizione d’Israele pesa sulla cristianità. Le atrocità, lo sterminio di eretici e infedeli, era Israele. Il capitalismo, era Israele (lo è ancora, in una certa misura…). Il totalitarismo, è Israele (precisamente presso i suoi peggiori nemici). (III, 289) Continua a leggere
Il possibile è il luogo dell’immaginazione, e quindi della degradazione. Bisogna volere o ciò che precisamente esiste, o ciò che non può affatto essere; meglio ancora, ambedue. Ciò che è e ciò che non può essere sono ambedue fuori del divenire. (III, 271)
Il divenire è il male. Al contrario l’indeterminato, origine e fine degli esseri, nutrice e tomba, è di per sé perfettamente puro.
Il modello eterno, nel Timeo, è il bene, il modello in divenire è il male. (III 278) Continua a leggere
Problema dell’origine del linguaggio, della tecnica, ecc. Questo problema in quanto tale non è neppure concepibile. Tale origine è dunque trascendente. (III, 256)
Per l’ originary thinking di Eric Gans, invece, l’origine del linguaggio non solo può, ma deve essere pensata, perché l’origine permane. E la trascendenza non è un prius rispetto all’origine, ma è generata in essa. La trascendenza è un carattere essenziale del linguaggio, del mondo dei segni.
Ciò che chiamiamo paganesimo, in tutte le sue forme, non può essere altro che una degradazione, non qualcosa di primitivo.
L’imperfetto procede dal perfetto e non inversamente. (III, 251) Continua a leggere