Erano passati da quel giorno quarantanove mesi. Una magnifica sera scendeva sulle montagne dell’Ampezzano e i torrioni superbi del Monte Cristallo si accendevano alla luce del sole morente. Davanti alle case di Fernamusino gli abitanti sedevano sulle panche, com’eran soliti fare nelle belle sere d’estate, ammirando il tramonto e godendo la pace profonda dell’ora e del luogo. Verlòj, che era divenuto proprietario di vasti pascoli nelle vicinanze, stava tranquillamente tornando verso casa, quando a un tratto, mentre scendeva dalle alture di Majorères, si vide davanti una straniera vestita d’un mantello scuro, e riconobbe la sua ex fidanzata. Ella lo fermò. Continua a leggere
