Micronote 58

gufin

  1. La ragione ha le sue illusioni, e l’illusione le sue ragioni.
  2. E così dopo decenni di letture
    le stesse verità restano, dure,
    e da quella selva di vicende
    una risposta belva su noi scende
    con un indecifrabile ruggito
    che scioglie ogni fede e ogni mito.
    E io che non conosco rito
    contemplo la mia luna e il mio dito
  3. Il progressivo che invocava l’educazione sessuale nelle scuole ora invoca l’educazione sentimentale. Si scivola nello sdolcinato, ma l’idea è sempre quella: che esista un codice salvifico da inculcare, un codice progressivo oggettivamente vero, e il cui rifiuto è indice di disinformazione, ignoranza, malvagità e bassezza morale.
  4. Poiché gli islamisti jihadisti ripetono in continuazione che la loro guerra totale è contro gli infedeli (noi) e gli apostati (i musulmani non jihadisti), gli infedeli e gli apostati devono allearsi e resistere insieme. Non esiste un’alternativa che non sia folle e perdente.
  5. A ogni strage islamista i giornalisti televisivi italiani nei loro servizi applicano la seguente formula ” ……. (nome del Paese) desidera soltanto (vuole solamente, ecc.) tornare alla normalità”. Qui c’è tutto. Guardatevi la partita di calcio, e dimenticate i morti, gente!
  6. Il lor grande saper spargono al vento,
    Certo Atena con loro non fu avara:
    La ragion di ogni fatto vedon chiara,
    Essi sanno la causa d’ogni evento.
  7. Parole-pietre, parole-merda, parole-fumo, parole-veleno, parole-piombo. Le parole che girano oggi sono queste.
  8. FIDES
    Ho fede nel disordine del mondo,
    nel caso necessario, nelle menti
    svagate negli eccessi, nei tormenti
    dell’algido declino della vita,
    nell’anima che vuol restare unita.
    Debole spettro su saturnio sfondo
    ho fede in me signore di elementi
    dispersi dentro il fuoco che alimenti,
    con questa legna fra poco finita.
  9. Non sono un frequentatore di Gay Pride, ma sostengo il diritto degli omosessuali a manifestare liberamente, esprimersi liberamente, scrivere libri, produrre riviste, dibattere pubblicamente dei loro problemi. In quale stato a maggioranza islamica questo può avvenire?
  10. Questa è la dialettica democratica di oggi, che potremmo definire “delle tre L”: Lamentazione, Latrato, Linciaggio.
  11. Che ne sarebbe del nostro mondo senza le legioni di stupidi e di paranoici che lo sostengono?
  12. Ricordo che quando ero bambino sentivo spesso dire “Hitler era pazzo”. Come se fosse una spiegazione del nazismo. È molto diverso l’atteggiamento, e minore la forza ermeneutica, di chi dice oggi “i terroristi suicidi sono pazzi”?
  13. Mi piace il concetto di squilibrato, mi piace assai: poiché esso è legato all’idea che la stragrande maggioranza delle persone sia equilibrata, e che la normalità sia un equilibrio. Così, ad esempio, tutti i militanti dell’ISIS e i tagliagole di varia militanza sono squilibrati, mentre il professionista che assume cocaina a gogò è persona equilibrata. L’attribuzione dello squilibrio non sembra equilibrata. Nessuno definisce squilibrato il prete pedofilo, ad esempio, ma solo chi compie un gesto di violenza estrema, pare. Gesto che deve apparire anche privo di rapporti con l’utilità per chi lo compie. Il killer della mafia è spietato, ma mai squilibrato. L’utilità a sua volta è definita di solito in termini materialistici, che escludono l’esistenza di un Altro Mondo. E se un gesto mi fosse utile per andare in Paradiso: partecipare ad una crociata, pagare preti per dire messe a raffica, uccidere infedeli?
  14. A: Mettiamoci infine d’accordo su cosa debba intendersi per guerra di religione, perché se sia giusto o meno denominare così un conflitto presuppone concetti comuni di guerra, di religione, e di guerra di religione.
    B: Mio caro, tu sogni l’impossibile. Non vedi che qui da noi non esiste un’idea condivisa di guerra, né di religione? E come potremmo mai giungere definire chiaramente se gli eventi di terrore che si succedono siano o non siano guerra di religione?
  15. Il rinvio e la prescrizione sono i due pilastri del sistema giudiziario italiano.
  16. Dove nell’anima c’è rabbia e ferocia e brama di capri espiatori e di linciaggi, dove si gusta voluttuosamente l’amaro piacere della propria ira, là non c’è Cristo, ragazzi.
  17. E così gli Italiani si divideranno tra Italiani del Sì e Italiani del No: e si accuseranno a vicenda di essere cretini o venduti, seguendo ancora una volta la loro vocazione fatale.
  18. – Sei religioso?
    – No.
    – Sei ateo?
    – No.
    -Sei agnostico?
    – No.
    – Ma allora cosa cosa sei?
    – Non sono.
  19. Ci sono disordini fecondi, come avviene in passaggi storici rivoluzionari: ma in quei casi il disordine è il portato di conflitti tra gruppi sociali che al loro interno presentano forme di ordine, molecole saldamente unite in catene. Oggi in Italia osserviamo invece un disordine sociale molecolare, prodotto da singole molecole-individuo isolate, impazzite, istericamente proiettate nella difesa del proprio spazio vitale, prive di alcun senso dell’obbligo e del dovere verso le altre molecole, cioè verso la collettività, che viene percepita irrazionalmente solo come ostacolo alla propria illusoria felicità molecolare. Questa nuova forma di disordine molecolare è l’aspetto più inquietante dell’Italia di oggi.
  20. Infine nessuno sulla Terra seppe più tenere una penna in mano, ogni manualità sottile fu perduta, in Occidente gli umani si misero tutti a cacciare mostriciattoli invisibili, e in Oriente tutti i maschi si fecero saltare in aria per diventare martiri, e infine le macchine lanciarono il loro Jihad e dominarono il pianeta.

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