Non sono offerte vie facili e sicure per affrontare e risolvere le questioni etiche che la techne dilagante pone agli umani. La conquista della capacità di controllare il fuoco da parte dei nostri antenati centinaia di migliaia di anni fa è stata il primo passo di un cammino di allontanamento da ciò che chiamiamo “natura”; il potere smisurato e crescente della tecno-scienza è la fase odierna di quel cammino del fuoco, che non può essere fermato, e nemmeno interamente e sicuramente regolato, se non nei sogni degli illusi.
Su questioni come la fecondazione artificiale, le manipolazioni genetiche, l’eutanasia, ecc. ecc, io penso che sia sbagliato e improduttivo ancorarsi a miti, credenze, idee scaturite nell’alto medioevo e sviluppate quando si pensava che il pianeta Terra fosse il centro dell’Universo, e questo fosse un Cosmo, ovvero un ordinamento perfetto e stabile. Il mondo che si dispiega davanti ai nostri occhi non presenta infatti i caratteri di un ordine, sibbene di una infinita serie di sequenze, tra loro connesse in modo instabile. Se ordine e stabilità fossero la cifra del reale, non vi sarebbero state le estinzioni di massa, e nemmeno l’evoluzione della vita come la conosciamo.
Io penso che la certezza dogmatica che ogni problema etico abbia una soluzione, e si tratti solo di lavorare per trovarla, sia una certezza priva di fondamento. Alcuni problemi forse troveranno una risposta sufficientemente condivisa, altri no, rimarranno per sempre insolubili: e questi genereranno conflitti e divisioni, e ferite non suturabili. Lo sviluppo della tecno-scienza ci ha portati in una condizione in cui si può affermare che esistano questioni etiche per le quali probabilmente non si darà alcuna soluzione definitiva, e forse nemmeno temporanea, per il semplice fatto che la techne è un fuoco che corre e dilaga ad una velocità ben superiore a quella dell’etica. Si tratta di questioni sulle quali ciascuno non applica una procedura razionale se non nelle premesse, ma quando si viene al dunque compie in ultima istanza un atto di fede, religiosa od a-tea che sia. E questo impedisce un vero dialogo, un dibattito produttivo, e innesca invece conflitti asperrimi, come si vede oggi in Italia sull’idea di famiglia, sul matrimonio omosessuale, sulla maternità surrogata, e su varie altre problematiche. Il fuoco della tecnica non può essere sottomesso ad un’etica del fuoco.

sei sempre fonte di ispirazione, per me, carissimo Fabio !