«Prima che arrivi la vecchiaia, ci s’immagina che ci saranno ancora una gioia o due. Invece no, non una. Per tutta la vita si fa quel che si deve per diventare vecchi e, quando lo siamo, ci si accorge che si è fatto di tutto per diventare un’assoluta nullità. Se uno muore a quarant’anni, tutti lo piangono; se uno continua a vivere fino a settanta, si pensa che sia una bella cosa. E lui è più infelice che se fosse morto. Quando si è morti, se non altro, non si vede più, non si sa più, non si parla più. Si pensa agli affari propri, non si ha più bisogno di immischiarsi in quelli degli altri. Tutto quel che può succedere, succede: non c’è più bisogno di occuparsene. Ma chi diventa vecchio in mezzo a una famiglia continua ad aver sempre bisogno di fare tutto; è come un asino che…
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