Quello che penso del Movimento 5 Stelle in 7 punti.
1. Si tratta in primis di una reazione a ciò che viene avvertito come crollo morale dei partiti tradizionali, alla corruzione pervasiva, e ad un quadro politico-economico insostenibile, da parte della piccola borghesia diffusa e dei ceti medi in decadenza. Il voto alle ultime politiche ha avuto un significato di protesta, più massiccia che in passato.
2. Un movimento non può permanere a lungo nello stato liquido, e tende inevitabilmente a cristallizzarsi in strutture. Accadrà anche al M5S, tra mille convulsioni e lacerazioni.
3. Il M5S ha come primo peccato d’origine lo stesso elemento che è causa della sua forza iniziale: non avere un fondatore, ma un Creatore (in due persone). Se il Creatore ritirasse il suo spirito vitale, il Movimento si ritroverebbe un cadavere disseccato.
4. La Rete viene usata in modo tale che ha assunto i connotati di una entità metafisica più che quelli di uno strumento di democrazia sostanziale, che è resa problematica dal peso smisurato del Creatore e del suo Blog.
5. Il M5S ha come suo secondo peccato d’origine l’avere assunto come fondativa la menzogna dell’uno vale uno. Poiché mai il Creatore può valere quanto uno dei creati, ogni pretesa di realizzare davvero la perfetta uguaglianza è destinata a naufragare. Trionferà invece la falsa coscienza, che si esprime nella realizzazione di un direttorio, ecc.
6. Il M5S ha come suo terzo peccato d’origine il suo culto della differenza come purezza. Questo lo porta al rifiuto di ogni alleanza con le forze impure, e produce la seconda menzogna fondativa, cioè la convinzione di poter guadagnare un consenso elettorale tale da poter governare da soli. La menzogna del 51%. Mentre in Italia si può governare solo nella forma della coalizione, e nessuno avrà mai tanti voti da poterlo fare da solo. Questa menzogna costitutiva porta il M5S all’impotenza politica, e ad una sostanziale sterilità.
7. Data la sua natura, il M5S ha costitutivamente bisogno di capri espiatori e di traditori da espellere. Il M5S è in se stesso espulsione (“mandiamoli tutti a casa”). D’altra parte, è ancora la sua natura essenzialmente piccolo-borghese che lo porta a vedere il grande nemico nell’Euro, che non a caso funge da testa di turco anche per l’altro movimento-partito piccolo-borghese: la Lega di Matteo Salvini.