Risale al 1992 il romanzo di Björn Larsson Den Keltiska Ringen, la cui traduzione di K. De Marco Il cerchio Celtico è uscita nel 2011 da Iperborea, e di cui io leggo la seconda edizione del 2012. Non è uno di quei romanzi che invecchiano, perché è costruito con ingredienti ben solidi, che reggono l’urto del tempo e il passare delle mode, come lo sloop Rustica, la barca a vela del protagonista, lo svedese Ulf, regge la furia del vento e del Mare del Nord. Storia di mari e scogli, di porti e di passaggi difficili lungo le coste scozzesi nel pieno dell’inverno, con in aggiunta un’oscura cospirazione per l’indipendenza dei popoli celtici, non priva di agganci con quello che anche nei nostri giorni si agita nelle viscere dell’Europa. Aggiungici una donna misteriosa e inquietante, più due rapporti di amicizia — uno consolidato e un altro nascente e tragico — e il piatto è servito, con condimento di un pizzico di ironia e di magistero romanzesco. Con vari fili che si intrecciano, e sono simboleggiati da tre imbarcazioni che si incrociano, si inseguono e si fuggono: il Rustica, il catamarano Sula del finlandese Pekka, e il nero peschereccio F154 su cui naviga l’ambiguo MacDuff. Chi non ama avventura e mare stia lontano da questo romanzo, che ne contiene una dose massiccia.