Taccuino di prigionia (1)

Un quadernino del 1943, un Viktoria notes presumibilmente tedesco, mi capita in mano mentre rovisto nei cassetti di un vecchio mobile, nella cantina della casa di mio padre a Venezia. È un taccuino del tenente Nino Brotto, che dal 1941 al 1943 aveva comandato un plotone in Jugoslavia, internato in un campo di prigionia nei dintorni di Varsavia. Scritto a matita, ogni spazio è riempito da una scrittura minuta, e c’è un po’ di tutto, note varie e minute di lettere. C’è anche un breve diario, che restituisce un clima storico ed una condizione disperata in cui moltissimi soldati italiani si sono trovati dopo l’8 settembre. Ne trarrò alcuni post.

4 pensieri su “Taccuino di prigionia (1)

  1. Penso che abbia un valore limitato, nel senso che non v’è nulla che già non si sappia. Solo una testimonianza che si aggiunge. Ovviamente, per me è importante perché il tenente che scrive è mio padre.

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