La montagna, come il mare, è un oggetto di contemplazione infinito. Le montagne sono molte, ma ognuna rappresenta la Montagna, l’unica. E la Montagna può essere vista in tre modi, e si offre a tre domande. Ci sono i suoi piedi, e la domanda è: che cosa c’è ai suoi piedi? C’è il suo ventre, e la domanda è: chi abita dentro la montagna? E c’è la cima, e la domanda è: che cosa si vede dalla cima? La risposta a quest’ultima è anzitutto: altre montagne. Ma ognuna delle tre domande ne genera altre.

La bella foto a corredo del post mi induce a chiedere se quelle stesse domande non potrebbero valere per l’Albero: cosa c’è ai suoi piedi, chi vi abita dentro, che cosa si vede dalla cima.
Cosa allora rende diversa l’idea di Montagna da quella di Albero?
Ci penserò.
Mi sovviene, però, da subito una considerazione: che tutti i discorsi biblici, fondativi del credo cristiano, avvengono sulla Montagna.
Qualcosa vorrà pur dire.
(sull’albero ricordo, invece, solo il barone rampante :) )
C.
io sono dell’idea di non farsi troppe domande.
quando si è in contemplazione di tanta bellezza la visione comprende tutte le domande.
e tutte le risposte.