2 pensieri su “Verde

  1. Ciò che unisce l’islamo-fascismo, l’americanismo e il padano-fascismo è la vocazione totalitaria. In particolare, la Lega fonda la sua politica su un’ideologia che capovolge la realtà per creare il mito di una “nazione padana” unita da interessi comuni (padroni e operai), portatrice di valori “superiori” ma “oppressa” dai non-padani. Questa visione mistificante e razzista è un elemento costitutivo del leghismo: lo dimostra il fatto che prima di fare campagna elettorale sulla pelle dei migranti la Lega l’ha fatta su quella dei “romani” o dei “meridionali” (e ancora oggi la fa chiedendo corsie privilegiate per i “padani” nell’esercito, nella scuola, nell’assegnazione degli alloggi). Un tale razzismo identitario è tanto più pericoloso in quanto non gli corrisponde nessuna nazionalità realmente esistente e tanto meno oppressa. La Padania, a differenza della Corsica o dei Paesi baschi, non esiste; non è una società con una propria storia e cultura, e perciò anche articolata al suo interno in ceti, classi, partiti differenti o contrastanti fra loro. La Padania, esistendo solo nella mente dei leghisti, si identifica con la Lega e, viceversa, chi non è leghista è anti-padano (vi ricorda qualcosa?). Partito e nazione coincidono, i simboli dell’uno sono quelli dell’altra: come nel nazismo e nel fascismo. Come a Adro e nei comuni finitimi, che hanno marchiato con i “soli delle alpi”, oltre alle scuole, le strade, i ponti, le case.

    1. Si tratta di malafede politica a tutti gli effetti. (E’ singolare come, proprio stamane, mi sia successo di buttar giù, nel mio modesto spazio virtuale, riflessioni di carattere esistenzialistico -Sartre- su questo comportamento umano -od affezione che sia-)
      La malafede, naturalmente, nella sua accezione originaria, atterrebbe alla coscienza dell’ individuo, ma non credo sia poi così straniante attribuirne identici meccanismi nell’ ideologia e nella propaganda dei partiti.
      Forse il paradigma leghista, in questo senso, è il più esplicito in assoluto, perchè sorvolando l’ insostenibilità storica ed oggettiva delle proprie affermazioni – di cui è perfettamente consapevole-, persegue con grande tranquillità ed esponenziale aumento del consenso il suo vero fine – il quale, come Lei ha scritto sopra, è meramente totalitaristico-, attraverso una reiterata e spavalda propaganda menzognera.
      Ciò che trovo davvero allarmante -così come nel fenomeno del berlusconismo-, è il sospetto che la malafede di cui sopra si sia propagata a macchia d’ olio nell’ elettorato e rischi di estendersi, prima che agli atti politici nudi e crudi -ai quali si può tentare di opporre azioni politicamente avverse-, all’ etica stessa del Paese civile. Le questioni, quindi, sono due: o gli elettori della Lega “non sanno” che la Padania, in verità, non c’è né c’ è mai stata e sono vittime di un’ affabulazione; o -come mi par più plausibile- fingono di crederci, per mera convenienza, e questo è anche peggio…

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