horcynus orca

Che tu sia laudato, Signore, per nostra sorella orca,
Che occide e devora de tutto con grande satisfactione,
Et è intelligente e forte oltr’ogne mesura
Et è magnifica oltre ogne creatura.

6 pensieri su “horcynus orca

  1. 31 Puoi tu annodare i legami delle Plèiadi
    o sciogliere i vincoli di Orione?
    32 Fai tu spuntare a suo tempo la stella del mattino
    o puoi guidare l’Orsa insieme con i suoi figli?
    33 Conosci tu le leggi del cielo
    o ne applichi le norme sulla terra?
    34 Puoi tu alzare la voce fino alle nubi
    e farti coprire da un rovescio di acqua?
    35 Scagli tu i fulmini e partono
    dicendoti: «Eccoci!»?
    36 Chi ha elargito all’ibis la sapienza
    o chi ha dato al gallo intelligenza?
    37 Chi può con sapienza calcolare le nubi
    e chi riversa gli otri del cielo,
    38 quando si fonde la polvere in una massa
    e le zolle si attaccano insieme?
    39 Vai tu a caccia di preda per la leonessa
    e sazi la fame dei leoncini,
    40 quando sono accovacciati nelle tane
    o stanno in agguato fra le macchie?
    41 Chi prepara al corvo il suo pasto,
    quando i suoi nati gridano verso Dio
    e vagano qua e là per mancanza di cibo?

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  2. Quand’ero piccolo, certi confronti avevano un fascino irresistibile: leone contro tigre, orca contro squalo bianco, boa contro anaconda, spitfire contro messerschmitt, hulk contro la cosa, per non parlare delle grandi sfide di pugilato di quei tempi, ah quella sancta simplicitas! :-)

  3. Così parla Dio a Giobbe (Gb, 38, 31-41). e dice tante altre cose del genere. Per me non ostenta la sua potenza, solo richiama l’uomo a darsi una regolata.
    La risposta migliore è sempre in questo libro: (36, 23-24): Chi mai gli ha imposto il suo modo d’agire o chi mai ha potuto dirgli: “Hai agito male?” Ricordati di lodarlo per le sue opere, che l’umanità ha cantato. (come Fabio ha cantato l’Orca: molto bello)

  4. Ho sentito una volta che le orche portano su labbro superiore delle vestigia di baffi, come non immaginarsi, considerando anche quelle ossa di mano immerse nelle pinne carnose, la paziente modellazione che le ha condotte, da mammifero terrestre (sfuggito eoni prima, quale misero e buffo pesce polmonato da pozzanghera, a quel mare entro quale già imperversava quel modello superbo, ma più semplice, oggi incarnato dallo squalo bianco) a creatura marina in grado di contendergli il primato? Oh questa materia..

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