Nella foto si vede Eva Justin, braccio destro del dott. Robert Ritter, scienziato della razza e responsabile del Centro di Igiene Razziale del Terzo Reich, mentre fa un calco della testa di un rom, nell’ambito di quelle ricerche che oggi ci appaiono pseudoscientifiche e deliranti. I nazisti sugli zingari espressero una dottrina non sempre coerente e unitaria, ma infine tendente alla soluzione finale del problema che essi secondo loro rappresentavano. Certuni, come il Reichsführer-SS Heinrich Himmler, ad un certo punto giunsero a distinguere gli zingari di razza pura, popolazione ariana rovinata dal vizio del nomadismo, ormai rari, ma che si sarebbero potuti anche tollerare in riserve come quelle degli Indiani d’America, da quelli di sangue misto, la stragrande maggioranza. Costoro, secondo il dott. Ritter, erano “il prodotto di accoppiamenti col sottoproletariato asociale criminale”, quindi geneticamente portatori di criminalità: da estirpare senza pietà.
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Il nomadismo è una virtù umana segnala un intelligenza superiore che i nazisti non capivano a causa dei loro deficit intellettivi generati dalle loro paranoie sociali, le ossessioni razziali.
il meticciato è sangue pregiato che fonde più virtù in un unica persona, sono persone portatrici di molti saperi, i nazisti non capivano una minchia erano ossessionati dai soldi e dal potere perché stupidi.
Grazie dell’attenzione. Vediamo però di non rispondere all’abominio nazista con linguaggi che lo riecheggiano, come mostra l’espressione “sangue pregiato”…